Le imprese italiane risalgono la china e provano a consolidarsi attestandosi sopra quota 6 milioni ma la vera novità non è nel numero. E’ riscontrabile nella qualità di questa crescita: più aperture, meno chiusure, meno cessazioni, concordati preventivi e fallimenti.
Unioncamere
Lavoro, 83.000 nuove assunzioni a giugno
Quello che volge al termine è stato un mese positivo per quanto concerne il mercato del lavoro sul fronte delle nuove assunzioni.
Crescita delle imprese nel 2014
Il sistema delle imprese pare aver finalmente ritrovato il passo della crescita e, malgrado ci sia stata una buona parte di anno trascorsa con l’affanno, alla fine del 2014 è riuscito a mettere a segno un saldo positivo tra aperture e chiusure.
Tariffe locali in crescita e gli italiani cambiano le abitudini di spesa
Quasi 50 mila posti di lavoro disponibili in Italia mentre aumenta la disoccupazione giovanile
I dati sulla disoccupazione mostrano una situazione allarmante in particolare per quanto riguarda quella giovanile che è sopra il 40%. I giovani italiani faticano a trovare un posto di lavoro, eppure ci sono professioni che nel nostro Paese risultano vacanti. Una indagine di Unioncamere di poco tempo fa parla di 47 mila posti di lavoro disponibili. Quello che manca secondo l’indagine non è la voglia o la disponibilità dei giovani, quanto piuttosto la preparazione in termini di competenze specifiche.
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In effetti, i posti di lavoro disponibili riguardano soprattutto il settore tecnico-scientifico. Le imprese cercano quindi personale che non trovano e ci sono molti giovani che vorrebbero ma non riescono ad ottenere un lavoro. Il problema sta quindi soprattutto nel sistema formativo.
Con l’economia e il mondo che sono cambiati verso la tecnologia e l’innovazione in una dinamica globale, in Italia ci sono molti posti di lavoro per esperti di software, analisti programmatori e personale competente nella gestione aziendale. Personale che non si trova facilmente tra i laureati italiani, mentre tra i diplomati sono ricercati e difficilmente trovati sviluppatori di software e assistenti socio-sanitari.
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Sempre secondo i dati di Unioncamere i giovani accettano maggiormente il lavoro rispetto a prima e questo è una dimostrazione del fatto che la formazione in Italia non è centrata sulle necessità del mondo del lavoro come rilevano anche le aziende. Il personale con competenze tecniche e scientifiche è carente nel nostro Paese.