L’Europarlamento ha approvato l’unione bancaria per gli stati dell’Ue, un meccanismo che dovrebbe evitare quanto accaduto tra il 2008 e il 2010 con la crisi dei derivati subprime degli Stati Uniti e che sarà gradualmente introdotto per entrare a pieno regimo solo nel 2014.
Unione bancaria
L’accordo sull’unione bancaria
Il piano dell’Unione europea per l’unione bancaria integrata è arrivato a importanti decisioni dopo che gli Stati membri e il Parlamento europeo hanno raggiunto un accordo sul meccanismo di risoluzione unico. Un organismo centralizzato di risoluzione con 55 miliardi di fondi che sarà responsabile della liquidazione delle banche in difficoltà.
Dopo mesi di trattative, il Parlamento europeo ha finalmente trovato l’accordo e firmato l’accordo dopo 16 ore di colloqui a Bruxelles. I negoziati sono durati una notte con il presidente del gruppo il ministro dell’Economia olandese Jeroen Dijsselbloem.
► Raggiunto l’accordo sull’unione bancaria, cos’è e come funziona
Il Parlamento europeo ha fissato una serie di modifiche rispetto alla posizione originaria concordata dagli Stati membri, che si basava su diverse posizioni tedesche nella prima serie di discussioni riguardanti la mutualizzazione.
Nell’ambito del pacchetto concordato, il periodo durante il quale il fondo di 55 miliardi di euro passerà dall’essere un pool di diversi fondi nazionali a un fondo pienamente condiviso è stato ridotto da dieci anni a otto. La nuova proposta prevede inoltre un ritmo più rapido di mutualizzazione. Nell’ambito del pacchetto rivisto il 40% del fondo sarà mutualizzato nel primo anno, il 20% nel secondo anno e il resto equamente su ulteriori sei anni.
L’accordo prevede inoltre che sarà la Commissione europea ad approvare le decisioni prese dal consiglio di amministrazione sulle banche piuttosto che gli stati membri, anche se i ministri delle finanze avranno comunque il diritto di intervenire in determinati casi. Si è quindi scelto di limitare il potere degli stati membri di interferire nel processo decisionale nel timore di interferenze politiche.
Raggiunto l’accordo sull’unione bancaria, cos’è e come funziona
Durante la scorsa notte è stato raggiunto l’accordo tra il Consiglio e il Parlamento europeo in materia di unione bancaria. La lunga riunione ha portato i rappresentanti degli Stati membri a trovare la soluzione migliore in termini di tempi e modalità dell’accordo, che hanno subito dei leggeri cambiamenti rispetto a quanto abbozzato nei mesi precedenti.
Nello specifico, è stato raggiunto un accordo sul secondo pilastro dell’unione bancaria, ovvero il meccanismo di risoluzione e il fondo salva-banche.
Accordo provvisorio sull’unione bancaria
L’Unione europea ha raggiunto un accordo di tipo legislativo per creare un’agenzia unica per la gestione degli istituti di credito della zona euro in crisi dopo che la Banca centrale europea (Bce) ha avvertito che il fallimento sarebbe possibile.
I negoziatori, tra cui il ministro delle Finanze olandese Jeroen Dijsselbloem e i legislatori del Parlamento europeo, hanno trovato un accordo provvisorio sul disegno di legge. Il ministro delle Finanze francese Pierre Moscovici ha detto che i dettagli sarebbero emersi a breve. Moscovici ha affermato che si è lavorato all’accordo per tutta la notte e che è un grande passo avanti.
► Vicino l’accordo sull’unione bancaria
L’accordo deve ancora essere approvato formalmente dai governi nazionali e dal Parlamento europeo per avere effetto. I leader hanno lavorato per quasi due anni per stabilire l’unione bancaria nella zona euro per salvaguardare la moneta ed evitare ulteriori crisi innescate dal contagio tra banche e debito sovrano.
L’Ue è vicina quindi al raggiungimento del suo obiettivo di prevenire future crisi finanziarie mettendo in comune la responsabilità per le banche dell’area dell’euro, un progetto noto come unione bancaria. In una prima fase, la Bce assumerà pienamente la vigilanza degli istituti di credito del blocco di 18 nazioni dell’Eurozona nel mese di novembre.
L’accordo di oggi conserva elementi chiave di un piano presentato lo scorso anno da Michel Barnier, responsabile dei servizi finanziari dell’Ue, compresa la creazione di un comitato centrale di risoluzione sostenuta da 55 miliardi di euro. Un fondo finanziato da contributi del settore.
L’accordo di oggi stabilisce un modello per il sistema complessivo. Saranno necessari ulteriori colloqui nei prossimi mesi sulle misure per alcuni aspetti e anche sui metodi da utilizzare per il calcolo dei contributi delle singole banche al fondo centrale di attuazione.
Vicino l’accordo sull’unione bancaria
I ministri delle Finanze dell’Unione Europea, che si sono riuniti ieri per trovare un accordo sull’unione bancaria, hanno affermato che ci sono stati buoni progressi dopo i colloqui a Bruxelles e che hanno lavorato per superare la situazione di stallo.
L’Unione europea è alla ricerca di un compromesso sul meccanismo di risoluzione unico e sul fondo comune di accompagnamento per coprire i costi di salvataggio o di chiusura delle banche. Il Presidente della Banca centrale europea (Bce) Mario Draghi aveva avvertito la scorsa settimana che il mancato raggiungimento di un accordo prima delle elezioni del Parlamento europeo di maggio avrebbe avuto conseguenze gravi per la zona euro e per la neonata unione bancaria.
► Riunione dell’Ecofin sull’unione bancaria e non solo
Il ministro delle Finanze olandese Jeroen Dijsselbloem ha affermato che nessuna conclusione è stata raggiunta sulle regole per il processo decisionale. Le domande su come costruire il fondo e quando e come potrebbe toccare i mercati finanziari rimangono aperte. I ministri riprenderanno i colloqui oggi.
Dijsselbloem dopo la riunione ha detto ai giornalisti che si dovrebbe cercare di rafforzare ulteriormente le proposte in materia di liquidità del fondo proposto e che gli Stati membri e il Parlamento europeo europeo vogliono un accordo entro la fine di marzo.
Il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble, la cui nazione ha portato la più alta resistenza alle richieste del parlamento, ha rifiutato di commentare la riunione. Il ministro delle Finanze francese Pierre Moscovici ha invece affermato che la Germania non era lontana dall’accettare una proposta di calendario di otto anni per la costruzione del nuovo fondo.
L’obiettivo dell’Ue è di prevenire future crisi finanziarie mettendo in comune la responsabilità per le banche dell’area dell’euro. Un progetto presentato lo scorso anno da Michel Barnier, capo dei servizi finanziari capo del blocco,che si basa sulla realizzazione di un’agenzia centrale sostenuta da un fondo finanziato dai prelievi del settore di 55 miliardi di euro. Per Barnier questa settimana è fondamentale si può raggiungere un compromesso sulla grande maggioranza dei temi in discussione.
Riunione dell’Ecofin sull’unione bancaria e non solo
Importante giornata per l’economia e le banche europee. Oggi si riunisce il gruppo dell’Ecofin con i ministri dell’economia e delle finanze dei Paesi dell’Unione europea. L’incontro vede il debutto del nuovo ministro dell’Economia italiano Pier Carlo Padoan che dovrebbe illustrare le linee guida.
La riunione dell’eurogruppo si basa sul progetto dell’unione bancaria, che è fondamentale per la Banca centrale europea (Bce). Dopo diverse riunioni e vari confronti sui parametri e la gestione dell’unione bancaria, con vari test alle banche europee, sono stati fatti diversi passi in avanti. La riunione di questa giornata è importante perché la trattativa potrebeb arrivare al passo finale per il progetto dell’unione bancaria.
► Le prime mosse della Bce nel 2014 e l’unione bancaria
L’Italia sembra presentarsi bene a questo appuntamento. In effetti, tutto quello che l’Europa ha chiesto di fare al nostro Paese in tema di organizzazione e conti delle banche è stato fatto e quindi l’Italia si trova messa bene anche a confronto con altri Paesi.
I lavori del vertice Ecofin saranno quindi basati sull’unione bancaria, ma sul tavolo sono presenti anche la situazione economica dell’Eurozona e il programma di aiuti a Cipro, Grecia e Portogallo.
Sarà importante anche capire che valutazione darà l’Europa delle proposte che il ministro Padoan porterà che si riferiscono all’agenda delle riforme economiche del governo Renzi. Da Bruxelles ci sono stati già due interventi netti che hanno messo l’Italia tra i Paesi con alti squilibri economici e che hanno escluso la possibilità di utilizzare i fondi europei per tagliare il cuneo fiscale. L’appuntamento di oggi potrebbe essere importante anche per questo. L’Italia insiste sull’importanza della crescita.
Le prime mosse della Bce nel 2014 e l’Unione bancaria
Raggiunto l’accordo sull’Unione bancaria
L’Eurogruppo si accorda sull’unione bancaria
Nel corso della notte appena trascorsa, come annunciato già nei giorni scorsi, a Bruxelles si è tenuta la riunione dell’Eurogruppo, che si è pronunciato su alcuni dettagli dell‘unione bancaria, quel complesso processo di unificazione delle banche e degli istituti di credito che proprio in questi giorni è destinato a trovare la sua forma definitiva prima dell’approvazione che avverrà nel corso del prossimo anno.