Dollaro/Yen: una settimana complessa

 L’avvio dell’anno è stato scandito, soprattutto nel settore Forex, dalle prospettive sul dollaro, dato in crescita, nel primo semestre, su tutte le valute più importanti. Si è detto però che una delle monete in grado di stoppare l’ascesa del dollaro, poteva essere lo yen.

I market mover della prossima settimana, quella che va dal 7 all’11 gennaio, infatti, parlano proprio di queste valute, del dollaro e dello yen. Quest’ultimo ha toccato il livello più basso contro l’USD nella settimana scorsa, un livello che non era più raggiunto dal luglio del 2010.

Gli investitori, per il momento, si tengono alla larga dagli investimenti nello yen visto che si aspetta di conoscere quello che deciderà la Banca del Giappone. Le intenzioni dell’istituto nazionale giapponese sono quelle di allentare la pressione sullo yen e poi sostenere una politica di crescita contro la deflazione.

Il 7 gennaio sarà molto importante per la coppia dollaro/yen perché saranno rilasciati i dati sulla base monetaria, legata ai tassi d’interesse. L’8 gennaio, invece, sempre dagli Stati Uniti arriveranno i dati sul settore privato che danno un’idea della spesa dei consumatori.

Si procederà il 9 gennaio con la pubblicazione dei dati sulle scorte di Greccio e poi con il report settimanale sui sussidi di disoccupazione USA il 10 gennaio.

La settimana del Forex si concluderà con la pubblicazione dei dati sul conto corrente giapponese e dei dati sulla bilancia commerciale.

 

Forex: il primo trimestre del 2013

 Il mercato Forex del primo trimestre del 2013 vede protagonista il dollaro che in relazione alle altre valute, per esempio l’euro o lo yen, è in crescita. A fare questa previsione sono le maggiori banche mondiali, parliamo di Goldman Sachs, HSBC e BNP Paribas.

Una tabella molto interessante pubblicata dal blog economico Babypips riporta le previsioni sul comportamento del dollaro rispetto alle maggiori valute – euro, sterlina, franco e yen – e dimostra che il dollaro americano è in crescendo su tutte le altre monete.

Rispetto al versante europeo si nota che il dollaro è dato in crescita sull’euro, sulla sterlina e sul franco, rispettivamente del 2,6, dell’1,4 e del 2,1 per cento. Ma spaziando oltre si nota che il dollaro è in crescita anche contro l’Aussie o il Kiwi mentre potrebbero determinare una battuta d’arresto della valuta americana soltanto lo Yen e il Loonie.

I trader sono in attesa di comprendere i maggiori movimenti, ma vogliono anche scoprire, come tutti gli investitori, se le banche che hanno diramato queste previsioni, hanno qualche informazione che attualmente sfugge alla finanza. Per esempio non è ancora chiaro se le banche conoscano il futuro degli Stati Uniti e se prevedono una vortice d’acquisti nei confronti del dollaro come conseguenza della risoluzione del fiscal cliff.

Come si muovono i dollari

 Il dollaro canadese e quello statunitense, così come la sterlina e l’euro, oggi potrebbero essere condizionati dalle pubblicazioni di alcuni dati molto importanti per le valute in questione.

Sul mercato canadese dovrebbe avere un buon impatto il report legato al mondo del lavoro. In giornata, infatti, sono diffusi i dati sull’occupazione che possono illustrare i cambiamenti del settore. Gli analisti, purtroppo, prevedono un calo degli occupati dalle 59,6 mila unità positive del mese precedente ad un valore prossimo allo zero per l’ultimo mese dell’anno. Un dato che preoccupa un po’ la platea canadese perché si accompagna alla pubblicazione dei dati sul tasso di disoccupazione previsto in leggero aumento con il passaggio dal 7,2 al 7,3 per cento.

Per quanto riguarda il dollaro americano, i market mover da tenere d’occhio sono sostanzialmente tre: i dati relativi all’occupazione nei settori che non sono quello agricolo. Si prevede un calo ma visto che il passaggio da 146 mila a 135 mila unità è considerato comunque positivo, si sospetta che questo dato abbia un effetto rialzista sul dollaro.

Il tasso di disoccupazione americano, invece, dovrebbe restare al 7,7 per cento. L’ultima pubblicazione che potrebbe influire sulle quotazioni del dollaro è quella sul PMI non-manifatturiero ISM che dovrebbe restare al di sopra della soglia 50.0 ma con un leggerissimo calo.

Dollaro americano: come si muove

 Se le borse europee sono volate sull’onda del fiscal cliff, figuriamoci quello che è accaduto a Wall Street, protagonista indiscusso, anche soltanto per una questione di territorialità, delle incertezze finanziarie legate all’accordo sul bilancio americano.

La situazione dell’America, adesso cambierà e c’è chi pensa già che i rischi per l’economica, così come i tagli alla spesa, sono stati soltanto rimandati. Nel frattempo, però possiamo considerare quel che sta accadendo anche sul versante valutario, dove il dollaro potrebbe essere mosso anche da altri elementi.

Sulle quotazioni del dollaro influiscono tre elementi: i dati sull’occupazione, quelli sui sussidi di disoccupazione e la pubblicazione delle minute del FOMC.

L’America si appresta a conoscere i dati relativi alle persone che nell’ultimo mese di riferimento hanno trovato un impiego, senza considerare le nuove occupazioni del settore agrario o governativo. L’indice sintetico che esprime questo dato è il Non-Farm Payrolls ADP (Automatic Data Processing).

Per quanto riguarda i sussidi di disoccupazione, sembra che ci sarà un incremento delle richieste ma la lettura sarà sempre al di sotto delle previsioni e questo potrebbe avere effetti rialzisti sul dollaro.

Infine le minute FOMC che parlano delle misure che intende mettere in campo la FED e gli effetti che queste possono realmente avere sull’economia USA.

Il crollo della sterlina egiziana

 Il mercato ForEX è spesso concentrato sulle coppie “storiche”, quelle in evidenza, il cui andamento è tutto sommato prevedibile, per esempio la coppia EUR/USD oppure la relazione che il dollaro americano intrattiene con le altre monete nel mondo.

Poco frequentemente si prende in esame ciò che accade nei paesi cosiddetti limitrofi, per esempio in Egitto dove il valore della sterlina locale continua a crollare. Il governo, adesso, sta cercando dei rimedi.

Il presidente egiziano, in questi giorni, deve rendere conto ai mercati del deprezzamento della moneta e quindi ha provato a tranquillizzare gli investitori sul fatto che le finanze pubbliche egiziane sono a posto e le riserve di valuta estera sono ai livelli massimi rispetto a quanto sanno far veder gli altri colossi della zona araba.

Il crollo della sterlina egiziana, quindi, deve far riflettere ed investire, ma non preoccupare il Governo che è sicuro che tutto si normalizzerà nel giro di pochi giorni.

Nel frattempo, prima di scoprire se quanto il Governo dice, è realmente possibile, è stata condotta una seconda asta per gli istituti di credito al fine di portare a termine la compravendita di 75 milioni di dollari. A quel punto la sterlina egiziana, rispetto al dollaro americano, è scesa al livello minimo storico di 6,3050.

ForEX: le previsioni shockanti di Saxo Bank

 Saxo Bank ha pubblicato le 10 previsioni shockanti per il 2013, anno che tutti considerano di ripresa dell’economia, ma dove potrebbe aver un impatto decisivo sui mercati e sulle scelte di politica economica, il malcontento espresso dalla popolare.

Fino a questo momento i governi si sono dimostrati noncuranti rispetto alle modifiche introdotte nella società, ma c’è da considerare che non è tutto oro quel che luccica. Vediamo le due previsioni di Saxo Bank riguardo il mercato ForEX, la cui volatilità, in quest’anno appena archiviato, ha lasciato un po’ a desiderare.

Cambio dollaro americano/yen giapponese. Nel mercato ForEX questa coppia di valute è conosciuta come USD/JPY e secondo le previsioni shockanti di Saxo Bank, dovrebbe arrivare a 60.00 nel 2013. Per quale motivo? Perché attualmente il partito liberaldemocratico giapponese vorrebbe rafforzare lo yen e combatte con la visione opposta della Bank of Japan. I mercati si sono posizionati sul versante “debolezza dello yen” ma la moneta giapponese, dopo la perdita di entusiasmo verso il QE americano, sembra volersi affermare come moneta forte. Il prossimo traguardo della coppia USD/JPY sarà 60.00.

Cambio euro/franco svizzero. L’euro è tenuto sotto scatto dalla risoluzione di questioni politiche importanti tra cui le elezioni italiane e la situazione della Grecia. Sembra quindi che la Svizzera voglia togliere il vincolo a 1,20 per il cambio EUR/CHF, con il conseguente raggiungimento dei minimi storici a 0,95.

Yen e dollaro americano: come si muovono oggi

 Il mercato ForEX è uno dei più indicati per chi vuole avviarsi sulla strada del trading online. Basta saper riconoscere gli elementi che possono incidere sull’andamento delle valute e verificare con attenzione il rispetto delle previsioni o gli eventuali elementi di rottura.

Nel mercato ForEX di oggi sono sicuramente rilevanti gli andamenti dello yen e del dollaro americano che potrebbero essere influenzati da una serie di pubblicazioni. Iniziamo dalla moneta giapponese.

Sullo yen, nella giornata di oggi, incideranno sicuramente la pubblicazione dei prezzi al consumo nella versione core, la pubblicazione dell’indice della produzione industriale preliminare e i dati sulle vendite al dettaglio. Nel primo caso, se il dato pubblicato sarà superiore alle aspettative, ci potrebbe essere un effetto rialzista sullo yen. In genere il dato sui prezzi al consumo nella versione core anticipa bene l’indice dei prezzi al consumo nazionale.

Sulla produzione industriale gli analisti sono più cauti e parlano di una contrazione dello 0,5 per cento ma una lettura superiore alle aspettative potrebbe sempre avere un effetto positivo sullo yen. Infine le vendite al dettaglio: anche qui una lettura superiore alle aspettative degli analisti potrebbe avere un effetto rialzista sulla valuta.

Riguardo il dollaro americano, il dato in grado d’incidere sul valore della moneta è quello sulle vendite pendenti del settore immobiliare che misura il tempo necessario per concludere una compravendita. Se il tempo si è accorciato si può dire che il mercato stia per ripartire e se questo dato è superiore alle attese, allora l’effetto rialzista sul dollaro è assicurato.

ForEX: cambiamenti per EUR, JPY, AUD, USD

 Il mercato ForEX, alla fine dell’anno, ha sempre riservato un buon numero di sorprese, di cui hanno saputo approfittare soltanto gli investitori più scaltri ed attenti. Nelle “puntate” precedenti abbiamo visto come cambia il rapporto tra euro e dollaro e quali sono i market mover del 27 dicembre per sterlina e dollaro.

Adesso passiamo in rassegna altre coppie valutarie, cercando di prevedere come muterà il cambio.

USD/JPY. Gli analisti parlano della possibilità di sfruttare il cosiddetto trading intraday spostandosi su time frame più bassi per la coppia valutaria in questione. Attualmente il livello tenuto d’occhio dagli investitori è quello cristallizzato a 84,25. Al di sotto di questo libello ci sono ordini tali che potrebbero spingere la coppia verso gli 83,90. Lo scenario attuale è comunque rialzista anche se le oscillazioni non dovrebbero superare i 25 punti.

EUR/JPY. In questa coppia che mette in relazione l’euro con lo yen giapponese, sembra che i livelli da seguire siano il 110,60 e il 111,45. Nel momento in cui questi livelli saranno superati potrebbe esserci una rivalutazione dei punti enunciati. Attualmente si prevedono dei trend decrescenti ma non è da escludere il cosiddetto andamento laterale.

AUD/USD. Rispetto al dollaro americano, infine, tenta la risalita anche il dollaro australiano per il quale potrebbero esserci a breve delle opportunità di vendita di aussie, tenuto conto del superamento delle resistenze.

Il cambio Euro/Dollaro nel 2013: una previsione

 Il tasso di cambio tra euro e dollaro è uno dei più discussi e osservati dagli analisti che, prendendo spunto dalla crisi del debito e dalle conseguenze del fiscal cliff, provano ad immaginare come evolveranno i rapporti della coppia EUR/USD in questo scorcio finale del 2012 e nel 2013.

In virtù del fatto che il mercato ForEX è uno dei più semplici da interpretare, abbiamo già dato qualche indicazione agli investitori, spiegando i market mover di giornata in relazione a dollaro e sterlina. Adesso passiamo ad analizzare il rapporto tra euro e dollaro.

Il tasso di cambio euro/dollaro si chiuderà nel 2012 sopra quella che è considerata una soglia psicologica: l’1,30. Entro la fine dell’anno, infatti, ci dovrebbe essere una quotazione del cambio prossima ai 1,3180. La variazione registrata in questa coppia di valute, dall’inizio dell’anno, è stata dell’1,85%.

L’oscillazione non è stata però costante durante l’anno visto che, per esempio, dal 13 novembre 2012, c’è stata una variazione del 4,1 per cento a partire dalla quotazione dell’1,2661. Nel 2012 la quotazione più bassa è stata raggiunta il 24 luglio. Dopodiché il cambio tra euro e dollaro ha subito un’oscillazione del 10,5 per cento variando in un range compreso tra 1,3486 e 1,2042.

Il trend rialzista dell’ultimo periodo dovrebbe essere confermato anche nel 2013, quando, dall’inizio dell’anno, la quotazione della coppia potrebbe arrivare fino a 1,35.

Merket mover del 27 dicembre per sterlina e dollaro

 La settimana di Natale è sempre stata particolare per i mercati e quest’anno, almeno per l’Italia, è contraddistinta dall’interruzione della settimana di contrattazioni. Ecco perché si considerano con molta attenzione i market mover alla riapertura dei mercati.

Il 27 dicembre occorre fare molta attenzione a quel che accade sul fronte della sterlina e su quello del dollaro americano.

Per quanto riguarda la sterlina, potrebbe incidere in modo importante la pubblicazione dell’indice Nationwide. Entro il 30 dicembre 2012, quindi, sarà determinante per la sterlina conoscere come cambierà il prezzo degli immobili nel Regno Unito.

L’indice Nationwide si dice abbia un’incidenza medio/bassa sulle quotazioni. Leggermente più interessante è la pubblicazione dei dati sul numero di mutui ipotecari concessi a novembre dalla BBA che ha in carico il 65% del totale dei mutui.

Per quanto riguarda i market mover relativi al dollaro americano, c’è da considerare l’importanza della pubblicazione dei dati sulle richieste di sussidi di disoccupazione. Il dato rilevato in precedenza era di 361 mila unità e dovrebbe essere in aumento fino a quota 365 mila. Questa variazione è comunque considerata positiva dagli analisti visto che si pone al di sotto delle aspettative degli analisti.

Sarà interessante vedere anche l’incidenza sul mercato valutario della pubblicazione dell’indice di fiducia dei consumatori e dei dati sulla vendita degli immobili di recente costruzione.