Si fa sempre più buio in Venezuela, dove la crisi peggiora di giorno in giorno. Nello specifico, la valuta locale – il bolivar – continua a scendere di prezzo. In altri termini, il Bolivar si svaluta sempre più verso il dollaro, sul mercato non ufficiale.
Venezuela
Venezuela, prelevato 1 miliardo e mezzo di dollari dal Fmi
Il Venezuela ha prelevato per la seconda volta quest’anno altri 1,5 miliardi di dollari dai Diritti Speciali sulle Riserve del Fondo Monetario Internazionale, portando a un totale di 3,2 miliardi i ritiri effettuati nel corso del 2015.
Venezuela, la rivoluzione battuta dal dollaro
Quella del Venezuela è da molto tempo una situazione drammatica. Il Paese è ridotto in povertà con gli scaffali vuoti nei supermercati ormai da mesi. Le merci non arrivano e il popolo è stanco. Stanco anche di combattere, forse.
Venezuela a rischio default
Crisi nera in Venezuela. L’agenzia di rating Moody’s ha deciso di intervenire declassando il debito sovrano del Paese tagliandolo di due gradini e portandolo a “Caa3″.
In Venezuela è crisi nera
Peggiora di giorno in giorno la situazione economica in Venezuela, Paese che sta attraversando la maggiore scarsità di beni della sua storia. Per l’impossibilità di importare prodotti dall’estero, per via dell’assenza di dollari, il Venezuela non riesce più ad approvvigionarsi nemmeno con riferimento ai beni di base.
Venezuela, svalutazione del Bolivar?
Il presidente Nicolas Maduro ha annunciato alcuni giorni fa di essere in cerca di una strategia al fine di supportare le quotazioni del petrolio e per fare uscire il Venezuela dalla recessione, evitando che il calo del reddito prosegua.
Venezuela, crisi valutaria sempre più profonda
In Venezuela la crisi della valuta è sempre più grave. In un mese, stando alle fonti più accreditate, il bolivar ha perso il 19% sul mercato nero.
Cosa succederà al petrolio venezuelano
E’ morto Hugo Chavez, il presidente Venezuelano che per alcuni è stato un dittatore, per altri un eroe. A livello finanziario ed economico, questa sua oscillazione identitaria tra il presidente ideale e il feroce aguzzino, non sono molto indicativi per la comprensione delle prossime mosse del paese.
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Il Venezuela, infatti, ha un grande patrimonio, il petrolio, e la sua produzione supera perfino quella dell’Arabia Saudita. Che ne sarà in futuro? Tutta l’economia del paese si fonda proprio sull’estrazione dell’oro nero. La British Petroleum ci fornisce i dati ufficiali: il Venezuela produce 296,5 milioni di barili di petrolio, superando i 265,4 milioni di barili del suo concorrente in Medioriente.
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Tutta l’economia venezuelana ruota attorno al petrolio, basta pensare che più della metà delle entrate del Governo sudamericano è basata su questa materia prima che capitalizza anche il 95 per cento delle esportazioni del paese. Per il futuro lo scenario è molto incerto.
A livello internazionale, infatti, i giacimenti petroliferi di questo colosso petrolifero, fanno gola a tanti investitori. Per esempio i russi della Rosneft hanno già detto di essere pronti a pagare 800 milioni di euro per avviare un’esplorazione nel territorio sud orientale del paese.
Tutto, adesso è nelle mani del vicepresidente che deve restare in equilibrio tra le spinte della crisi economica e della svalutazione monetaria da un lato e le spinte della produzione del petrolio dall’altra.