L’Italia dell’uva e del vino sorride, ai danni degli amati/odiati cugini francesi. Anche quest’anno la Penisola ha confermato la leadership mondiale nella vendemmia. Il trend prosegue ormai dal 2014, primo anno in cui le bollicine italiane raggiunsero la vetta superando quelle d’Oltralpe.
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Vino italiano, la rinascita
Dopo 30 anni, dopo lo scandalo del vino al metanolo, la rinascita. Oggi una bottiglia su cinque tra quelle esportate è made in Italy.
Anno d’oro per il vino, i vitigni 2015 traineranno la ripresa
Il 2014 è stato un anno triste per l’agricoltura e i vini prodotti l’anno scorso sono stati penalizzati parecchio dal raccolto un po’ scarso. Il 2015 sarà l’anno della svolta e Confagricoltura parla già di un anno d’oro per il vino. Ecco di cosa stiamo parlando.
Gli americani preferiscono il vino italiano
Da un anno a questa parte gli americani sono diventati i maggiori consumatori di vino al mondo, davanti a Francia e all’Italia, bevendo quasi 30 milioni di ettolitri. Un risultato importante nel Paese che con un quantitativo annuo vicino ai 30 milioni di ettolitri è uno dei maggiori esportatori per gli Usa.
Consumo di vino: frenata anche l’anno scorso
Alla fine dello scorso anno le vendite nell’ambito della Gdo (che catalizza il 65% di tutto il vino venduto in Italia) sono diminuite del 6,5%
In Cina si beve più vino rosso che in Francia
La Cina (compresa Hong Kong) ha scavalcato in classifica la Francia, diventando il primo consumatore mondiale di vino rosso
Il vino europeo nel mirino della Cina
Il braccio di ferro tra la Cina e l’ Europa non è ancora concluso. Dopo l’ annosa vicenda dei pannelli solari e dei dazi molto alti che l’ Unione Europea ha deciso di imporre ai prodotti cinesi per evitare l’ eventuale dumping dei produttori asiatici, adesso la situazione tra i mercati europeo ed asiatico appare ribaltata, e il pomo della discordia è rappresentato dal vino.
Per Coldiretti l’aumento IVA potrebbe ricadere sui consumi di vino
L’ associazione dei Coltivatori diretti teme che l’ incremento dell’IVA possa ulteriormente deprimere il mercato interno del vino.