L’annoso problema del taglio dei fondi alle provincie è uno dei topic del momento. Nella giornata ieri Antonio Saitta, presidente dell’Unione Provincie Italiane (UPI), ha dichiarato di togliere il riscaldamento dalle scuole per mancanza di fondi. Parole che hanno stupito l’opinione pubblica. Parole che hanno acceso la miccia di una polemica tra Saitta e il Ministro della Funzione Pubblica Patroni Griffi. Ciò ha generato la riapertura della questione del taglio alle provincie e dell’accorpamento delle stesse.
Il taglio dei costi di provincie e comuni in Italia è comunque una questione fondamentale. I tagli si rendono urgenti giacché in precedenza le spese troppo alte hanno messo le Giunte in condizioni di disagio economico. Volendo fare un sempio, la provincia di Treviso ha 95 comuni per poco più di 800 mila abitanti e la metà dei comuni ha meno di 5 mila abitanti.
In Sicilia, il neo Eletto Governatore, il Presidente Crocetta dichiara che farà meglio di Monti e si proponne di abbattere i costi delle provincie.
Sono due esempi su tanti che se ne potrebbero fare, poiché in tutta Italia la situazione è simile. Se ci si ferma a pensare ai costi per il numero dei consiglieri regionali e per ruoli, incarichi e consulenze, si comprende la necessità dei tagli. E i tagli dei consiglieri regionali saranno attivati dalla prossima consiliatura di ciascuna Regione, invece quelli su indennità e fondi partiranno prima.