Della Germania abbiamo parlato tanto e in modo anche approfondito, spiegando che il paese in questione è il traino dell’Europa. Il solo traino rimasto all’economia del Vecchio Continente che ha perso per via della crisi anche un altro pilastro d’eccezione come la Francia.
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La Germania, secondo molti analisti, è l’unico paese con l’economia in ripresa in Europa eppure la crisi ha degli strascichi anche per la rigidità a per lo sviluppo teutonico. Le ultime stime sul PIL tedesco, infatti, parlano di un calo per i prossimi mesi, un calo che non era ancora stato preventivato.
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A fare la stima non è stato un organismo sovranazionale ma la Bundesbank in persona. La banca centrale tedesca, infatti, ha spiegato che per il biennio 2013-2014 c’è da aspettarsi molto meno del previsto. L’economia di Berlino dovrebbe crescere soltanto dello 0,3 per cento nel 2013, mentre ci si aspettava per quest’anno un incremento del PIL pari allo 0,4%. Per il 2014, invece, la crescita prevista del PIL non sarà più dell’1,9 per cento ma dell’1,5 per cento.
Il FMI, già qualche giorno fa, aveva spiegato che le stime di crescita della Germania erano inferiori al previsto perché si doveva parlare del +0,3% per il 2013 e del +1,3% per il 2014. Poi con l’aumento delle stime sull’inflazione è stata confermata la scarsa crescita del paese.