L’austerity potrà anche non essere l’unica soluzione per salvare il paese dalla crisi. Verissimo. Ma ci sono dei costi che lo Stato può abbattere e che non sono quelli per la Sanità, per l’Istruzione o per gli ammortizzatori sociali.
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Ne ha dato prova poche ore fa il nostro Presidente della Repubblica che ha emanato un apposito decreto per la riduzione dei costi del Quirinale. La proposta del decreto è arrivata dal Segretario generale Donato Marra ed è subita stata accolta dal Presidente Napolitano.
Nello specifico si tratta di una riduzione del 15% dell’indennità di funzione del Segretario generale, del 12% dei compensi dei Consiglieri del Presidente della Repubblica, e del 5% delle indennità previste per il personale comandato e distaccato.
Un primo passo molto importante che sembra voglia porsi come esempio da seguire anche per tutte le altre amministrazioni politiche, in ordine di un ritrovamento della sobrietà e della credibilità della politica agli occhi degli italiani.
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Ma il rieletto Giorgio Napolitano non si è fermato qui ed ha dato mandato al Segretario generale di predisporre ulteriori misure per ridurre le spese del Segretariato generale, soprattutto per quanto riguarda gli oneri relativi al personale rispettando, comunque, quanto dettato dai contratti stipulati con i lavoratori e nel rispetto dei diritti sindacali.