Aumenta la tassa sulla rendita finanziaria sugli investimenti finanziari. Renzi assicura che non saranno toccati i Bot. Come funzionerà e cosa colpirà la nuova misura
Renzi assicura che i Bot non saranno toccati a scapito di aumenti per le rendite finanziarie sugli altri prodotti di investimento: il piano di Matteo Renzi è portare la tassazione dal 20 al 26%, così da riuscire ad ottenere una buona copertura a livello finanziario. Un inasprimento, che, secondo Renzi, “è in grado di metterci in linea con il resto dell’Europa, visto che la media europea dell’aliquota è pari a circa il 25%.
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In Francia, ad esempio, siamo al 24%, in Germania al 26,3%. Nel nostro Paese, tuttavia, c’è un certo disordine a livello normativo, perché in Italia (unico caso in Europa) si ha un trattamento agevolato sui titoli di Stato. La nuova aliquota comporterà una rimodulazione delle tasse, anche se non sappiamo ancora a quali elementi verrà applicato questo principio”.
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Ma la decisione ha già scatenato molteplici polemiche: il primo a far nascere la polemica è stato Graziano Delrio, in una intervista nella quale si paventava l’aumento delle tasse su tutte le rendite finanziarie, buoni ordinari del tesoro inclusi, per reperire i fondi necessari al taglio del costo del lavoro.
Il contesto, in Italia, ha visto negli ultimi due anni un diverso andamento dei titoli di Stato e degli altri asset: dal primo gennaio 2012 il 12,5% vale solo per i Btp e per gli altri titoli di Stato, mentre per azioni, fondi, bond societari e così via l’aliquota è salita al 20%. E al 20% sono invece scesi dal precedente 27% i prelievi sugli interessi maturati dai conti correnti.