Circola da qualche giorno la notizia che il bollo auto potrebbe presto essere abolito, fatto che farebbe la gioia di milioni di automobilisti che ogni anno pagano questa e molte altre tasse sulle loro automobili.
In realtà, stando almeno a quanto scritto nel Def, non si tratta di una vera e propria abolizione, ma sia il bollo che l’imposta provinciale di trascrizione potrebbero essere presto rimodulate, portando così ad un sensibile risparmio a tutti i cittadini che possiedono un’automobile, già a partire dai prossimi mesi.
La rimodulazione del bollo auto
Matteo Renzi sta spingendo sull’acceleratore delle riforme fiscali e tributarie e, proprio per questo, entro pochi mesi gli automobilisti potrebbero davvero assistere ad un cambiamento radicale del bollo auto.
Nel Def, infatti, viene indicata una trasformazione del bollo auto da imposta di possesso a tassa di circolazione, portando praticamente il bollo a tornare quello che era prima della riforma degli anni ’80: in pratica la tassa andrebbe pagata solo per le vetture effettivamente in circolazione, e non per quelle che, invece, rimangono ferme.
Per i cittadini che pur possedendo un’auto non se ne servono, quindi, sarebbe un bel risparmio, anche se questo comporterebbe una sensibile diminuzione del gettito che il bollo porta ogni anno nelle tasche delle regioni, pari a circa 7 miliardi di euro.
Imposta provinciale sulle trascrizioni, quale destino?
L’abolizione delle provincie mette in campo un nuovo interrogativo: che fine farà l’IPT (imposta provinciale sulle trascrizioni)? Secondo quanto riportato nel Def, al momento l’unica modifica prevista per questa tassa è una sua rimodulazione in base al valore del veicolo e non più in base alla potenza fiscale.
Rimane però aperto l’interrogativo su chi sarà a recepire questo gettito.