Tassi negativi? Gli svizzeri boicottano le banche

Home > News > Mondo > Tassi negativi? Gli svizzeri boicottano le banche

Parola d’ordine: boicottare le banche. Con i tassi negativi, che si aggirano intorno al -0,75%, per effetto delle manovre della Banca centrale, gli svizzeri stanno tornando a mettere i soldi in cassaforte per ‘proteggerli’ dagli istituti di credito.

Sostengono gli esperti:

Tenere il contante in una cassetta a casa o in azienda, magari raccolto in banconote da mille franchi (è il maggior valore assoluto al mondo, segue la banconota da 100 dollari, mentre i 500 euro sono destinati a sparire secondo il progetto della Bce) costa mille franchi ogni milione di assicurazione, mentre un milione di franchi tenuto in conto corrente ha un costo medio per la clientela di 7.500 franchi l’anno. Lo ha calcolato Bloomberg, segnalando un continuo aumento di società svizzere che decidono di chiudere la liquidità in cassaforte e di proteggerla da eventuali furti attraverso una polizza assicurativa.

Nello specifico Ubs e Credit Suisse, di concerto con altri importanti gruppi creditizi, hanno riversato già parte dei costi dei tassi negativi sui clienti più ricchi di liquidità quali asset manager e grossi gruppi societari.

La settimana prossima la banca centrale elvetica terrà un incontro per un aggiornamento di politica monetaria. Gli analisti prevedono che lasci i tassi fermi al -0,75% malgrado le proteste di una parte della casta economica del Paese.

Il gruppo Helvetia Holding AG ha detto a Bloomberg che chiede mille franchi per assicurare un milione di franchi, la stessa cifra parcheggiata in conto corrente viene a costare molto di più in media (7.500 franchi all’anno). Dai calcoli sono tuttavia esclusi voci quali il trasporto del denaro o la presenza di guardie.

“I tassi negativi sono il tema dominante in Svizzera”, ha commentato Markus Gygax, amministratore delegato di Valiant Holding AG, banca retail. “Fino a quando il tasso di interesse sul credito continuerà a scendere, resta un grosso problema per noi”.

L’amministratore delegato di Ubs, Sergio Ermotti, ha lanciato un allarme qualche mese fa, dicendo che i tassi di interesse negativi incoraggiano pratiche di prestito a rischio tra alcune banche, potenzialmente una minaccia per il sistema finanziario in generale.

 

Lascia un commento