L’Agcom ha diffidato Telecom Italia, in qualità di soggetto designato alla fornitura del servizio universale, riguardo alla modifica dei prezzi dei servizi telefonici degli abbonati consumer alla linea tradizionale. Si tratta dell’offerta Tim Consumer Voce che sarebbe dovuta partire da oggi.
L’autorità ha spiegato che l’incremento del 300% del prezzo delle chiamate nazionali da linea tradizionale in parte componenti del servizio universale non è giustificato da condizioni economiche generali, come ad esempio l’andamento dei prezzi al consumo o l’aumento del potere di acquisto degli italiani. Al tempo stesso un aumento così consistente, che va a sommarsi all’aumento della componente canone mensile degli ultimi tre anni, presenta un alto rischio di esclusione sociale dalla cosiddetta rete di sicurezza, il cui accesso e altri servizi di base sono sottoposti agli obblighi di servizio universale”. Il rischio, ha aggiunto l’Agcom, è ulteriormente aggravato dalla circostanza che l’offerta è estesa a tutti gli abbonati consumer, inclusi gli utenti a basso reddito”.
Contestualmente l’Autorità ha avviato un procedimento volto a determinare il metodo più efficace e adeguato per garantire, anche in prospettiva, la fornitura dell’accesso alla rete di sicurezza sociale e dei servizi minimi del servizio universale, che dovranno assicurare ai cittadini-utenti disponibilità, convenienza e accessibilità, quali condizioni necessarie per l’inclusione sociale.
Le attività dell’Autorità per la determinazione delle tariffe accessibili del servizio universale potranno coordinarsi, in una visione più ampia e generale della tematica, con l’analisi delle condizioni qualitative di fornitura e con lo studio, già avviato, sulle tariffe e caratteristiche tecniche di offerta dei servizi di base agli utenti in condizioni di disagio economico, sociale e di disabilità.
Esulta il Codacons. “L’Autorità”, ha spiegato il presidente, Carlo Rienzi, “ha accolto la nostra denuncia. Nelle scorse settimane, infatti, avevano chiesto un intervento dell’Agcom, evidenziando come gli aumenti fossero del tutto ingiustificati e andassero a colpire le categorie più deboli di utenti, ossia gli anziani e chi non dispone di cellulari o internet”. Ora Telecom dovrà “necessariamente fare marcia indietro e annullare qualsiasi aumento per la telefonia fissa. Se ciò non avverrà”, ha avvertito, “il Codacons denuncerà la compagnia telefonica in Procura e avvierà una class action a tutela di tutti gli utenti interessati dagli assurdi rincari”.