L’idea di fondo è di dividere Tim Brasil in tre compagnie, con Claro (America Movil) che avrebbe circa il 40%, mentre Telefonica Brasil si accollerebbe una quota di poco superiore al 30% e a Oi andrebbe la restante partecipazione, appena al di sotto del 30%. Se l’affare andrà in porto, è probabile che la Claro di Carlos Slim si avvii a diventare la principale società di telefonia mobile brasiliana in termini di quote di mercato. Gli analisti ritengono che il mercato della telefonia mobile brasiliana offra grandi opportunità di crescita del business, in una nazione che conta circa 200 milioni di persone. Ci sono già circa 280 milioni di utenze telefoniche attive, con Telefonica che controlla circa il 29% del mercato seguita da Tim Brasil (27%), Claro (25%) e Oi (19%), stando a rilevazioni dell’authority locale. Tim Brasil ha un valore di mercato di 30 miliardi di reais (12,2 miliardi di dollari) e l’offerta congiunta da parte delle tre società sarebbe di poco superiore a questa cifra.
Durante lo scorso agosto, la compagnia carioca Oi aveva reso noto di aver affidato a Btg Pactual l’incarico di selezionare potenziali asset da acquisire sul mercato brasiliano, compreso il possibile acquisto delle Telecom brasiliana. Oi possiede la maggioranza del mercato della telefonia fissa brasiliana, ma manifesta un ritardo sul fronte del mobile dove sta provando a recuperare terreno pur trovandosi a fare i conti con competitor in grado di offrire un pacchetto di servizi integrato fisso/mobile.
La proposta d’acquisto formale per Tim Brasil sarebbe pronta per esser messa sul piatto. Ciò potrebbe succedere non appena Oi avrà ceduto i suoi asset esteri, tra i quali occorre menzionare Portugal Telecom (la valutazione è di almeno 8,82 miliardi di dollari) e la partecipazione di controllo in Africatel Holdings (1,6 miliardi di dollari).