Il business dei colossi dell’editoria, sia in America che in Europa, si muove lungo la stessa direzione: quella del digitale. E lo fa, ovviamente, anche a spese del cartaceo.
Proprio questa mattina, infatti, il colosso americano dell’editoria Time Warner ha pubblicamente annunciato la sua decisione di scorporare il settore dell’editoria, quello del cartaceo, rappresentato dalla storica Time Inc., cui appartengono prestigiose riviste come Time, Fortune, People, Sport Illustrated e Marie Claire.
> Il Time è in crisi e vende People
Il Time verrà dunque venduto e la nuova società verrà quotata entro la fine dell’anno. La direzione aziendale ha motivato la scissione dichiarando di voler concentrare i propri investimenti nel settore dell’intrattenimento, cioè nel cinema e nei programmi televisivi, che in questo momento rappresentano migliori aspettative.
Una mossa simile, del resto, è in procinto di verificarsi anche dall’altra parte dell’oceano, nella vecchia Europa. Axel Springer, infatti, il primo editore europeo, ha annunciato che nell’anno a venire ci potrebbe essere una contrazione degli utili lordi fino al 10% in vista di una riorganizzazione dell’intero gruppo, che ha intenzione di investire ulteriormente nella divisione digitale.
La divisione digitale ha prodotto, infatti, durante lo scorso anno un incremento delle vendite pari al 22%, mentre la divisione del cartaceo ha perso un 3,3%. Il digitale traina dunque il fatturato.