Le nozze tra Mediaset Premium e Sky probabilmente si faranno, ma non nell’immediato. Gli analisti di Barclays ritengono che ci vorrà almeno un altro anno.
Quanto meno fino a che le due pay tv si rendano conto di quanto davvero vale l’esclusiva per la Champions League che il Biscione si è appena aggiudicato fino al 2018.
Intervenendo alla presentazione dei palinsesti autunnali di Mediaset, il manager ha lasciato intendere che le discussioni tra le parti proseguono e non ha smentito le indiscrezioni secondo cui Sky avrebbe presentato un’offerta per Premium: “No comment” ha detto con un inequivocabile sorriso.
Il manager ha poi aggiunto: “Non ci sono accordi che portino qualcosa a breve”. La scorsa primavera, Sky avrebbe offerto 600 milioni per Premium che Mediaset valuta 800 milioni. Insomma la distanza tra le parti non è enorme, ma la trattativa sarà lunga. Anche perché una concentrazioni del genere solleverebbe diversi quesiti da parte dell’Antitrust. D’altra parte la pay tv italiana è un vero duopolio: dal 2008 al 2014 – ha sottolineato Berlusconi – le quote di mercato della pay-tv in Italia hanno visto Sky passare dal 94,8% al 71,6% e Premium salire dal 5,2% al 28,4%.
“Che Mediaset possa entrare in Telecom è molto, molto difficile: non dico impossibile, perché niente è impossibile, ma il tempo è passato”. Su Telecom il vicepresidente e amministratore delegato di Mediaset conferma che potrebbero esserci accordi “a stretto raggio” sulle offerte al pubblico con “novità anche a breve”, mentre nessuna evoluzione viene annunciata ufficialmente nei rapporti con Vivendi, principale candidata secondo diverse fonti finanziarie a percorre l’ipotesi di un nuovo ingresso dopo Telefonica nel capitale di Mediaset Premium. “Tra noi e Vivendi c’è un forte feeling a livello aziendale e di metodi di lavoro – risponde Pier Silvio Berlusconi ai giornalisti – i rapporti sono ottimi e stiamo approcciando diversi possibili progetti da sviluppare insieme sia nella pay tv sia nella free, ma non c’è niente di più”.