La tensione generata dall’affare cipriota riesce a tenere con il fiato sospeso le borse di tutto il mondo. Quella americana come quella italiana, tutte coinvolte in una spirale ribassista. A perdere terreno, era da aspettarselo, sono prima di tutto le borse europee coinvolte in modo diretto nel salvataggio di Cipro.
►Il punto del FT sulla crisi europea
La banca centrale di Cipro, infatti, in questo momento ha fatto sapere che devono essere ratificate le proposte di aiuto da parte dell’Europa che è disponibile ad erogare anche 10 miliardi di euro ma a fronte di un prelievo forzoso sui conti deposito detenuti nel paese. I politici ciprioti e i cittadini hanno rimandato al mittente la proposta, fin dal primo giorno, ma la banca centrale pone un aut aut: o si votano gli aiuti o si esce dall’euro.
►Il punto sul salvataggio di Cipro
Madrid e Milano accusano subito il colpo con una flessione superiore all’1 per cento. Mentre in Spagna pesa l’aumento dell’insolvenza creditizia, in Italia, invece, a far perdere quota alla borsa ci pensano i titoli bancari, come Ubi, Banco Popolare, Unicredit e Mediobanca. Non vanno meglio le borse di Parigi e Francoforte che cedono rispettivamente lo 0,89% e lo 0,51%. Da questa baraonda si salva soltanto il mercato della City che viaggia sul terreno della parità.