La Legge di Stabilità porta modifiche sulla indicizzazione delle pensioni. È prevista per il triennio 2014-2016 la rivalutazione automatica dei trattamenti pensionistici nella misura del 95% per le pensioni superiori a tre volte il trattamento minimo Inps.
> Uno studio della Uil mostra i costi della politica che sono di circa 757 euro per contribuente
Questo è previsto da un emendamento del relatore Maino Marchi (Pd), che vuole anche la riduzione delle indicizzazioni in termini del 50% per le pensioni superiori a 5 volte e fino a 6 volte il trattamento minimo. Nella misura del 40% per il 2014 e del 45% per il 2015 e il 2016 per i trattamenti superiori a sei volte.
> I liberi professionisti italiani i più tassati d’Europa e senza garanzie
Solo per il 2014, non ci sarà rivalutazione per le fasce di importo superiori a sei volte il minimo Inps. Roberto Speranza, presidente dei deputati Pd ha detto: “Indicizziamo perché vogliamo adeguare il valore delle pensioni al costo della vita, in particolar modo alle pensioni più basse. Adeguiamo al 100 % fino a 1.443 euro, cioè tre volte la pensione minima. Tra tre, quattro volte la pensione minima, cioè fino a 1.924 euro lordi, arriviamo a una indicizzazione pari al 95% . E poi a scalare fino a sei volte la minima dove sarà intorno al 50%. Facciamo uno sforzo per mettere qualche euro in più in tasca a quei pensionati che oggettivamente vivono una fase di difficoltà con il costo della vita sempre più elevata”.
Un ulteriore emendamento presentato attende la eventualità di cumulare i versamenti dei periodi contributivi non coincidenti per poter conseguire un’unica pensione, di vecchiaia o di anzianità.