Tutto è pronto per il debutto ufficiale di Twitter in borsa. La società, nota per i suoi cinguettii che nel frattempo hanno letteralmente invaso il mondo mobile degli smartphone vuole gettarsi all’inseguimento di Facebook, la cui quotazione ha portato sicuramente bene agli affari di Mark Zuckerberg, il suo fondatore.
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E ora, Twitter, insieme al suo fondatore, Jack Dorsey, vuole ripetere questo encomiabile risultato. Anzi, se possibile, fare addirittura meglio. Sembra infatti che la quota detenuta da Dorsey, pari al 4,9% valga già qualcosa come 680 milioni di dollari. E pensare che la società ancora non ha chiuso un bilancio in nero. Ma questo particolare non ha importanza, perché dopo la quotazione e l’ingresso a Wall Street la situazione può subire una modifica generale.
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Sulla base del prospetto di quotazione pubblicato dalla società è attesa una valorizzazione da 8 miliardi di euro, anche se nei primi nove mesi dell’anno le perdite di Twitter sono passate da 70 milioni di dollari a 34 milioni di dollari.
La società, dunque, punta a raccogliere al meno 1 miliardo e 600 milioni di dollari, che verranno utilizzati per finanziare la crescita del gruppo. Una ambizione anche modesta, se confrontata con quanto compiuto da Facebook al tempo della sua prima quotazione, che si concluse con una raccolta da ben 16 miliardi di dollari del tutto inattesa.
Twitter, dunque, in un’ottica di prudenza è stata valutata 11 volte il suo fatturato, a differenza di Facebook, che venne valutata 13 volte tanto. I ricavi attesi l’anno prossimo, tuttavia, nonostante le normali incertezze iniziali potrebbero comunque oltrepassare il milione di dollari.