In Europa non si fa altro che parlare della salvezza della Grecia e del futuro (compromesso?) di questa Nazione. Ma, a proposito di salvezza, la Corte Ue ha promosso
il programma Omt (Outright monetary transactions) lanciato nel settembre 2012 dalla Bce contro gli attacchi alla moneta unica.
“Il programma di acquisto di titoli di Stato – scrive la Corte – è compatibile con il diritto dell’Unione, non eccede le attribuzioni Bce di politica monetaria e non viola il divieto di finanziamento degli Stati membri”.
La Corte si è pronunciata su una serie di ricorsi presentati presso la Corte costituzionale federale tedesca che mettevano in dubbio il contributo fornito dalla Deutsche Bundesbank (Banca centrale federale tedesca) all’attuazione del programma Omt, nonché “l’asserita inerzia del governo federale e della camera bassa del Parlamento federale (Bundestag) dinanzi a questo programma”.
Secondo i ricorrenti, “il programma Omt, da un lato, non rientra nel mandato della BCE e viola il divieto di finanziamento monetario degli Stati membri della zona euro e, dall’altro, viola il principio di democrazia sancito nella Legge fondamentale tedesca (Grundgesetz) e pregiudica, in tal modo, l’identità costituzionale tedesca”.
Ma “la Corte risponde che i Trattati dell’Unione autorizzano il Sistema europeo di banche centrali (Sebc) ad adottare un programma come il programma Omt”, e “constata che l’Omt, alla luce dei suoi obiettivi e dei mezzi previsti per raggiungerli, rientra nella politica monetaria e dunque nelle attribuzioni del Sebc”. Infine, “mirando a preservare un’adeguata trasmissione della politica monetaria, il suddetto programma è, al tempo stesso, idoneo a preservare l’unicità di tale politica e a contribuire all’obiettivo principale di quest’ultima, che è il mantenimento della stabilità dei prezzi”.
La Corte ha quindi accolto la linea dell’avvocato generale che si era espresso a favore della Bce lo scorso 14 gennaio che aveva visto la luce dopo la frase di Mario Draghi “faremo tutto quello che è necessario” per salvare l’euro.