C’è poca fiducia da parte di Bruxelles nell’Italia. La Commissione del ‘Vecchio Continente’ ci ripensa e, proporio quando essa sembrava sul punto di ingranare, ridimensiona la stima sulla crescita economica del nostro Paese nel 2014. Intanto, la ripresa economica coinvolge molti degli stati dell’Ue. Anche quelli meno forti, che hanno una disponibilità ridotta rispetto alle grandi potenze alzano la testa. E l’Italia invece? Stando alle previsioni fatte durante lo scorso inverno dalla Commissione e pubblicate in giornata, la crescita in Italia quest’anno sarà appena dello 0,6% rispetto allo 0,7% stimato qualche mese fa. La stima per la zona euro nel suo insieme è pari al doppio, l’1,2%. Sempre nel 2014, il deficit italiano dovrebbe attestarsi intorno al 2,6% del prodotto interno lordo, in calo dal 2,7% stimato alla fine dell’anno scorso.
Si tratta di stime abbastanza simili peraltro a quelle effettuate qualche tempo fa da Fabrizio Saccomanni, ex Ministro dell’Economia durante l’esecutivo guidato fino a pochi giorni fa da Enrico Letta prima del cambio al vertice con Matteo Renzi.
C’è da spendere qualche parola anche per quanto concerne il versante del debito pubblico. La Commissione ha rivalutato le proprie stime al ribasso. Il passivo dovrebbe aggirarsi intorno al 133,7% nel 2014 e al 132,4% del Pil nel 2015. A proposito di finanze pubbliche, Bruxelles nota che la spesa per interessi, in virtù anche di un calo dei rendimenti, è diminuita tra il 2012 e lo scorso anno di meno 0,2 ovvero dal 5,5 al 5,3% del Pil. A questa evoluzione ha probabilmente contribuito anche l’uscita del Paese dalla prassi di deficit eccessivo creatasi nei mesi scorsi.