Qualche giorno fa, il Wall Street Journal si è interessato al gruppo Ferrero. L’azienda di Alba, creata da Pietro Ferrero, ha un successo crescente a livello internazionale ma non è interessata ad essere quotata in Borsa. Da quando il creatore dell’azienda, circa 60 anni fa, ha proposta la sua “crema gianduia”, che poi sarebbe diventata la famosa nutella, la crescita è stata continua e di grande livello. Ferrero ha il 7,7% del mercato del cioccolato a livello mondiale, veramente un livello importante.
Ferrero compete in un mercato internazionale in cui ci sono grossi gruppi come Mondelez, Mars e Nestlé, che hanno un parte di mercato superiore all’azienda di Alba, e con Hershey e Lindt, che invece sono sovrastati da Ferrero.
L’interesse del Wall Street Journal è per i risultati e non solo. In effetti, il fatto che Ferrero abbia sempre rifiutato l’offerta delle banche di trasformazione in società per azione o della vendita ai colossi del mercato ha suscitato la curiosità. Mars e Nestlé hanno provato a intavolare una trattativa per assicurarsi Ferrero, ma la società si è sempre dimostrata chiusa verso questa possibilità.
Ferrero segue la sua politica aziendale che da anni è contraddistinta da utili reinvestiti nella produzione. Legame con il territorio e ottima strategia di marketing hanno salvato e anzi rafforzato Ferrero a livello internazionale in una fase in cui la globalizzazione è sempre più contraddistinta da grandi colossi che fagocitano le realtà locali. Il successo di Ferrero rispetto alla concorrenza sta proprio nell’avere creato dei marchi che sono diventate delle icone, dalla nutella su tutti fino alle barrette e all’ovetto.
L’obiettivo dell’azienda è quindi quello di rimanere a livello familiare, ma questo non vuol dire non espandersi, anzi è una strategia di crescita che si volge oltre l’Europa, dove Ferrero ha l’80% del suo business. La sfida negli Stati Uniti e in Asia è lanciata. Ferrero si concentra sui propri prodotti e non sembra temere la concorrenza di Mars e Hershey che in questi mercati sono potenti.
Una multinazionale a gestione famigliare è quindi un caso a livello mondiale. La crescita di Ferrero negli ultimi sei anni è stata del 45% grazie soprattutto a Kinder e Nutella, ma il mercato a livello internazionale è molto competitivo e per continuare a crescere è fondamentale guardare ai mercati emergenti e nordamericani dove la crisi non c’è o è stata superata.