La settimana giunge al termine con i mercati nazionali ed internazionali che sono stati frenati dal dollaro. Infatti, è stato proprio il dollaro a fermare e a pesare quelli che sono i mercati del Vecchio Continente.
I mercati europei sono stati indeboliti da quelle che sono le prese di beneficio dopo che per quasi due settimane di seguito avevano goduto dei rialzi e dei condizionamenti dovuti all’avvio della stagione trimestrale che si è andata ad aprire tra le diverse incertezze.
Ovviamente ha pesato sui mercati anche quella che è la questione dovuta alle tensioni degli Stati Uniti, questione legata allo scandalo del Datagate. Infatti, le intercettazioni telefoniche dei servizi segreti USA nei confronti dei principali esponenti politici europei hanno creato scompigli non solo tra l’opinione pubblica, ma anche negli stessi mercati.
La questione del Datagate è arrivata a destabilizzare una via economica che America ed Europa da tempo cercano di compiere assieme, la vita comune legata all’uscita delle difficoltà economiche che pesano su entrambi i paesi.
Situazione non facile e che pesa maggiormente nei diversi lati dell’economia. Ifo sulla fiducia delle imprese tedesche è sceso nel mese in corso a 107,4 punti, una discesa non indifferente se si pensa al mese di settembre registrato con un 107,7. Del resto ci si aspettava anche un rialzo a 108 punti.
Per quanto riguarda gli ordini dei beni durevoli c’è stata una crescita nel mese di settembre, una crescita che ha registrato un 3,7% rispetto al mese di agosto. Un +3,7% che ha destabilizzato positivamente le previsioni degli esperti, esperti che avevano previsto una crescita del +2,5%.
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