Il presidente del consiglio di sorveglianza di Volkswagen Ferdinand Piech ha lasciato il suo incarico. Piech, dunque, si è dimesso da tutte le sue cariche nel gruppo con effetto immediato così da mettere la parola fine allo scontro con l’amministratore delegato Martin Winterkon.
Una nota del gruppo automobilistico tedesco precisa che anche la moglie Ursula si è dimessa da tutte le cariche. Il board sarà guidato temporaneamente dal vice Berthold Huber.
Il comunicato ufficiale non spiega i motivi dell’addio di Piech, ma lo scontro ai vertici del gruppo era divenuto sempre più forte con l’ormai ex presidente che, nei giorni scorsi, aveva perso consenso fra i componenti dell’organo di controllo.
Il patriarca di Volkswagen – nipote ed erede del fondatore del casato, il leggendario ingegner Ferdinand Porsche che inventò il Maggiolino – aveva aperto le ostilità dicendosi “distante da Winterkorn” e attaccandolo, ufficialmente, per i risultati del gruppo. Prendeva così il via una crisi al vertice inattesa dallo stesso consiglio di sorveglianza. In un duro confronto organizzato la scorsa settimana a Salisburgo, Piech e Winterkorn avevano avuto l’occasione di misurarsi. In quel meeting la presidenza del consiglio di sorveglianza si era schierata a maggioranza con l’amministratore delegato. Contro Piech anche il fortissimo sindacato IgMetall e i poteri politici.
Lo scontro sembrava ricomposto ma Piech avrebbe continuato a lavorare per la sostituzione di Winterkorn, contattando un possibile sostituto, l’ad di Porsche Matthias Mueller. Mercoledì membri delle famiglie Porsche e Piech si sarebbero incontrati per verificare la possibilità di una sostituzione prima del 5 maggio, data della prossima riunione degli azionisti del gruppo. Piech stesso aveva smentito la circostanza: “Non chiedo la sua sostituzione”, aveva detto alla stampa l’uomo che finora aveva vinto tutte le battaglia, sia in azienda che in famiglia.