Arriva l’ok del governo alla fusione tra Wind e H3G a condizione che vengano messe bene in chiaro le caratteristiche del piano industriale e le ricadute occupazionali dell’operazione.
Questo è quanto ha stabilito oggi il consiglio dei ministri che ha accolto la proposta del Ministero dello sviluppo economico di non esercitare i poteri speciali, il cosiddetto Golden Power, per la creazione di una joint venture tra CK Hutchinson Holdings e VimpelCom.
Il governo ha tuttavia raccomandato alle due società di evidenziare, in occasione della notifica della successiva operazione di fusione tra Wind e H3G, “gli elementi puntuali della pianificazione strategica sotto il profilo industriale e degli investimenti, con particolare riferimento all’impatto dell’operazione sul territorio nazionale e sotto il profilo tecnologico e occupazionale”.
Inoltre l’esecutivo ha richiesto che “la strategia posta in essere non comporti lo spostamento, al di fuori dei confini nazionali, di funzioni di gestione e di sicurezza tali da compromettere la sicurezza nazionale e la continuità dei servizi”. L’aggregazione tra Wind e H3G è stata ufficializzata lo scorso 6 agosto.
La cinese Ck Hutchison e la russo-norvegese Vimpelcom hanno infatti trovato un accordo per una joint venture paritetica (50-50), in cui Hutchison porterà in dote 200 milioni di euro in contanti e per la quale sono previsti 700 milioni di sinergie l’anno e un rapporto debito-ebitda che scenderà a 3.
L’operazione, soggetta al via libera della Commissione Ue, dovrebbe essere completata entro 12 mesi e darà vita a un gruppo con oltre 31 milioni di clienti di telefonia mobile e 2,8 milioni di telefonia fissa e dovrebbe portare a risparmi complessivi per 5 miliardi di euro. Le due società possono contare su ricavi complessivi di 6,4 miliardi di euro nel 2014.