Non sono queste le notizie che i consumatori italiani vogliono ascoltare ma è bene porre l’attenzione sul fatto che i rincari della benzina faranno crescere di almeno 108 euro all’anno la spesa delle famiglie per i trasporti. E il tutto accade mentre il prezzo del petrolio al barile continua a diminuire.
Per anni è stato detto che il prezzo della benzina dipendeva dall’aumento del prezzo del petrolio al barile. Oggi che il prezzo del greggio al barile è diminuito in modo consistente, il prezzo della benzina è comunque in aumento. Un fenomeno che sembrerebbe inspiegabile trascurando la questione accise e il contesto tricolore.
> Benzina sotto quota 1,5 euro
Purtroppo i rincari della benzina vanno quantificati per garantire alle famiglie la previsione delle spese extra. Per i trasporti, nel 2015, si spenderanno circa 108 euro in più, proprio alla luce dei rincari della verde. Il governo in una situazione del genere, è tenuto a governare sugli aumenti per evitare le speculazioni sui prezzi.
Nei mesi scorsi è stata sottolineata la lentezza con cui il prezzo della benzina è diminuito a fronte di un crollo delle quotazioni petrolifere, oggi si deve prendere atto di un movimento opposto, con la benzina in crescita e il greggio in calo che non può che far male ai cittadini e alle imprese. Volendo restare pratici diremo che il prezzo della benzina è in aumento dell’1,4% rispetto al mese di gennaio mentre il gasolio è cresciuto dello 0,7%. I rincari che sembrano ingiustificati porteranno ad un aumento dei costi diretti di 108 euro. L’Adusbef che si è occupata della questione, chiede al governo una mediazione.