I listini asiatici, continuano la loro corsa al rialzo archiviando per la terza settimana consecutiva ancora in crescita. Nell’ultimo giorno del mese di novembre, come consuetudine tra i gestori dei fondi comuni, sono previste nella giornata odierna e nelle prossime sedute, movimenti che dovrebbero interessare un pò tutti i comparti merceologici, in quanto normalmente in questo periodo vi sono delle modifiche nelle strutture di gestione.
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Ce lo spiegano gli analisti Michael Hewson (Chief Market Analyst) e Colin Cieszynski (Senior Market Analyst) di CMC Markets: “Nonostante la chiusura di Wall Street il Black Friday quest’anno potrebbe portare comunque movimenti sui mercati internazionali: si tratta infatti dell’ultimo giorno di contrattazioni del mese e, in vista della tradizionale rotazione dei portafogli che avviene in questi giorni, restano ancora da analizzare alcuni importanti dati macro. Mentre – a seguito del CPI tedesco di ieri – diminuiscono le possibilità di un imminente taglio dei tassi da parte della Bce, il tasso di disoccupazione in Europa e in alcune nazioni come l’Italia in particolare è ciò che continua a mantenere alte le preoccupazioni riguardo lo stato di salute dell’economia europea. Sembra invece essere sulla giusta strada l’andamento economico del Regno Unito, per quanto la frenata nella componente del Pil relativa alle esportazioni possa aver scoperto un nervo delicato”.
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In merito i movimenti valutari, gli specialisti analizzano i probabili movimenti odierni: “In ogni caso, la sterlina continua a sovraperformare le altre monete proprio grazie ai progressi messi a segno dalla sua economia: nel cambio contro l’USD sopra 1,6250 il target a 1,6500 è ormai più che una possibilità. Manca ancora una decisa violazione al rialzo di 1,3650 per l’EURUSD affinchè si possa tornare alle soglie di 1,4000 (1,3950). Al contrario, sotto 1,3480 si scivolerebbe verso 1,3400. Le copiose vendite sullo JPY potrebbero anche non arrestarsi – mentre il Nikkei tocca nuovi record – sulle indiscrezioni che la BoJ possa avviare nuovi stimoli e sostenere ulteriormente il movimento inflattivo in corso. Il cambio USDJPY punta a 103,75 prima e a 105 poi”.