Le start up innovative italiane, quelle che sono state recensite da Unioncamere e Infocamere, sono cresciute di numero e si può parlare di un +17 per cento che riguarda le imprese di piccole e medie dimensioni. Ecco i dati del report.
In Italia le start-up innovative che possono essere catalogate tra quelle di piccole e medie dimensioni sono cresciute del 16,7 per cento nel primo trimestre del 2015. Lo ha spiegato l’ultimo rapporto di Unioncamere e Infocamere. Il numero di start up innovative iscritte alla sezione speciale del Registro delle imprese, alla fine di marzo era pari a 3711 unità che sono anche 532 in più rispetto alla fine di dicembre.
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Quanto incidono le imprese che puntano alla produzione e commercializzazione di prodotti e servizi innovativi ad alto valore tecnologico sull’insieme delle società di capitali italiane che sono in totale quasi 1,5 milioni; incidono per lo 0,25%.
Le start up innovative non hanno più di un dipendente nella metà dei casi. Il capitale sociale medio è di circa 52.000 euro a imprese ma è in crescita del 7,5% rispetto al quarto trimestre del 2014. In genere queste imprese innovative italiane forniscono servizi alle imprese, soprattutto produzione di software e consulenza informatica, ma anche attività di ricerca e sviluppo e servizi d’informazione. C’è poi un 18,2% di start up che opera nel settore dell’industria tradizionale fabbricando computer e prodotti elettronici ed ottici, macchinari e apparecchiature elettriche e infine un 4,1% delle imprese che operano nel settore del commercio.
Fa piacere notare come sia in costante aumento la componente giovanile delle start up innovative, presente in 879 imprese, vale a dire il 23,7 per cento del totale.