Più di ventisette aziende al giorno fallite. Il bilancio del duemilatredici per le piccole e medie imprese è terribile. La crisi si è fatta sentire e non a caso il Governo prova a far si che il 2014 sia l’anno della svolta per i piccoli imprenditori.
Il parere di Giuseppe Tripoli, Garante delle Piccole e medie imprese, rilasciato all’interno dell’annuale relazione al Premier è stato pubblicato in un giorno in cui per i distretti sono arrivate buone notizie. Ma, ammonisce Tripoli, è vietato dimenticare il passato:
Il 2013 è stato pesantissimo per il sistema nazionale di micro, piccola e media impresa. Il saldo tra iscrizioni e cessazioni è stato il peggiore degli ultimi anni; oltre 10.000 fallimenti nell’anno (livello mai raggiunto nel decennio precedente).
Le previsioni di fatturato relative al 2013 restano negative (-1,3% dopo il -3,7% del 2012, comunque meglio del -2,3% stimato per il 2013 per le imprese non distrettuali), ,a secondo il sesto rapporto annuale sull’Economia e finanza dei distretti industriali di Intesa SanPaolo che si basa sui bilanci 2008-2012 di 13mila imprese distrettuali e di 37mila imprese esterne ai distretti operanti negli stessi settori, i ricavi delle imprese distrettuali italiane dovrebbero essere forieri di un incremento anno dopo anno del 2,2% nel 2014 e del 4,7% nel 2015.
La crisi comunque si fa sentire: l’anno prossimo le imprese dei distretti non avranno ancora pienamente recuperato i livelli di fatturato del 2008. Mancherà ancora l’1,4%, un gap comunque inferiore a quello dell’intero manifatturiero italiano (-9,4%).
Nel 2014, dunque, potrebbe esserci una piccola ripresa. Le aziende che operano nei distretti, secondo il rapporto, si sono confermate molto più dinamiche delle concorrenti non inserite in aree ad alta specializzazione produttiva: nel 2012, anno di crisi, il fatturato delle prime è sceso del 3,7%, mentre quello delle seconde è diminuito del 4,7%.