La BCE – Banca Centrale Europea – ha emesso il bollettino mensile sulla situazione economica che si troverà ad affrontare l’Eurozona nei prossimi mesi. Le previsioni più ottimistiche fanno sperare in una ripresa che sarà graduale nel secondo semestre, ma vi sono all’attivo anche delle forze negative che potrebbero alterare o compromettere questi dati, dunque ritardare la ripresa economica.
Le forze negative sono da considerare dei “rischi al ribasso” con il potere di porre un freno alla ripresa: fra questi, soprattutto, vi è la lenta o insufficiente attuazione delle riforme strutturali.
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Per far fronte al problema delle riforme strutturali, secondo la BCE, è necessario che i governi combattano la disoccupazione giovanile, creando nuove opportunità di occupazione e di lavoro, promuovendo forme economiche dinamiche e flessibili.
Altro tema bollato come nero e dunque interessato da eventuali riforme è quello del debito pubblico degli Stati membri. La BCE fa notare come alcuni debiti pubblici abbiano raggiunto livelli veramente rari in tempi di pace, ed è proprio questo e il rapporto negativo con il relativo PIL che può valere come ostacolo alla crescita.
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All’interno del bollettino viene segnalato infine il fatto che nell’Eurozona le condizioni per la concessione del credito a piccole e medie imprese appaiono in genere restrittive.