L’industria del risparmio gestito ha messo a segno un secondo trimestre dell’anno da record con una raccolta netta positiva pari a 30,9 miliardi di euro, che consente al patrimonio di toccare la nuova quota record di 1.460 miliardi di euro. Unendo i 29,5 miliardi del primo trimestre, ammontano a più di 60 miliardi i flussi di risparmio immessi nella struttura nel primo semestre dell’anno. In soli sei mesi il sistema è riuscito a raccogliere quasi quanto in tutto lo scorso anno (62,5 miliardi). Sono i numeri finali della raccolta del risparmio gestito italiano che vengono fuori dalla mappa trimestrale di Assogestioni, che racchiude dati più minuziosi riguardo alle statistiche mensili.
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A guidare la raccolta del secondo trimestre con sottoscrizioni pari a 18,2 miliardi di euro, per una somma di 42,8 miliardi nel semestre, solo 3,7 miliardi in meno in confronto alla raccolta di tutto il 2013 (46,5 miliardi) sono i fondi aperti. Al 30 giugno gli asset investiti in gestioni collettive hanno un valore di circa 664 miliardi di euro. Al loro successo hanno contribuito in particolare i prodotti flessibili (+23,7 mld raccolti nel semestre), gli obbligazionari (+13 mld), i bilanciati (+4,9 mld), gli azionari (+4,1 mld) e gli hedge (+1 mld).Esaminando al di dentro delle singole categorie si intuisce che c’è stato un grande ritorno di interesse degli investitori in fondi per gli azionari Italia la cui raccolta nel semestre è stata pari a 1,29 miliardi, in confronto ai 137 milioni di tutto lo scorso anno. Si sta parlando della categoria azionaria che nel semestre ha raccolto di più dopo gli azionari Europa (+2,27 mld contro i 2,76 miliardi dell’intero 2013).