Il peso della burocrazia sembra non avere limiti. Almeno in Italia, dove in soli cinque anni si sono avute 288 nuove norme fiscali. Lo rileva, infatti, un recente studio promosso da Confartigianato, che ha voluto soppesare quanto incide sulle aziende italiane il peso della macchina burocratica statale.
>Burocrazia lenta e costosa, un peso troppo grande per le aziende
E questo a maggior ragione nel corso di anni in cui i vari Governi che si sono succeduti, di vario colore e formazione politica, si sono sempre appellati al principio della semplificazione. Principio che, più che un monito di governo, sembra ormai essersi trasformato in un mito, o addirittura in un miraggio. Basta pensare, infatti, a quelle quasi 300 nuove norme che dal 2008 ad oggi sono andate a rendere ancora più difficile la vita delle imprese italiane, che hanno dovuto fare i conti con un numero molto più alto di scadenze e di balzelli.
>Le misure del nuovo piano anti – burocrazia
La Confartigianato ha sollevato così il problema secondo cui in Italia la pressione burocratica si avvicina sempre di più all’ altezza della pressione fiscale, che negli ultimi tempi ha raggiunto il valore del 44,6%, tanto che solo tra il 2005 e il 2013 le entrate fiscali sono salite del 21,2%. Con buona pace del PIL nazionale, che non è riuscito a superare ciò che l’ erario chiede come controparte per produrlo.