Il problema del debito americano sta saturando i discorsi relativi al panorama finanziario a stelle e strisce ma sta interessando tanti investitori che a livello mondiale vogliono trovare la rotta del guadagno.
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Le ultime osservazioni molto importanti sono state elaborate da James D. Hamilton, un economista che dal suo blog Econbroweer ha indicato le carenze strutturali del sistema americano.
Sicuramente deve far riflettere gli investitori il peso del debito federale che in trent’anni è cresciuto in modo esponenziale diventando una percentuale importante del PIL americano. Il secondo aspetto da valutare riguarda la relazione che intercorre, in America come nel resto del mondo tra il Prodotto Interno Lordo, le spese sempre in aumento e la pressione fiscale fissa ad un livello molto esiguo.
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Le spese sono aumentate rispetto al PIL – e così arriviamo al terzo punto, perché i trasferimenti sono cresciuti molti e sono in una percentuale molto consistente le spese per la Difesa che hanno raggiunto i livelli degli anni Ottanta.
Rispetto ai trasferimenti c’è da constatare che sono aumentati quelli che riguardano i programmi di Medicare e di Medicaid.
L’ultima considerazione riguarda le tasse, perché fino a questo momento sono state in vigore delle agevolazioni e sembra che l’intenzione del Congresso sia quella di mantenere basse le aliquote fiscali.