Se l’Otto per Mille è una contribuzione obbligatoria e al contribuente è data solo la possibilità di scegliere a chi destinarla (Stato o confessioni religiose), il 5 per Mille è invece una contribuzione volontaria del contribuente che, quindi, può decidere liberamente se aderire o meno.
► Otto per Mille: come funziona e a chi si può essere destinato
Il 5 per Mille è nata in via sperimentale nel 2006 con la possibilità per il contribuente di destinare una parte del gettito derivante dall’Irpef ad una delle seguenti categorie di enti o associazioni no profit:
– sostegno del volontariato, delle onlus, delle associazioni di promozione sociale e di altre fondazioni e associazioni riconosciute;
– finanziamento della ricerca scientifica e delle università;
– finanziamento della ricerca sanitaria.
Giuridicamente parlando, quindi, il 5 per Mille si configura come una forma di finanziamento di una attività, organizzazione o ente socialmente utile messa a disposizione del cittadino senza che per questo, però, sia previsti maggiori oneri.
In pratica il cittadino non ha nessun esborso, ma la sua donazione deriva dal gettito Irpef, quindi è come se fosse lo Stato a pagare la nostra donazione.
Proprio per questi motivi il 5 per Mille non è obbligatorio e il destinatario può essere scelto liberamente ( a differenza dell’Otto per Mille i cui ricavi sono distribuiti esclusivamente tra Stato e confessioni religiose).
► Guida al 5 per Mille: a chi può essere destinato
I soggetti ai quali può essere destinato il 5 per Mille non sempre gli stessi, anzi, dall’introduzione di questa contribuzione hanno subito dei continui cambiamenti, per questo prima di decidere a chi destinare il proprio 5 per Mille è necessario consultare il sito dell’Agenzia delle Entrate.