Sono circa 700 i milioni di euro che nel 2013 mancheranno all’ erario italiano, cioè ai Monopoli di Stato, dal gettito delle accise sul tabacco. Da quando, infatti, il mercato del fumo è stato letteralmente invaso dalle cosiddette e-cig, le sigarette elettroniche, il gettito delle imposte sulle sigarette tradizionali ha subito un tracollo verticale.
E la situazione italiana non dà speranza di segni di miglioramento, perché le vendite delle e-cig raddoppiano di anno in anno.
> Una nuova tassa sulle sigarette elettroniche?
E’ per questo motivo che, mentre il fatturato del settore elettronico aumenta e ogni giorno nascono nuovi punti vendita sul territorio, lo Stato ragiona incessantemente su come far fronte alle perdite subite.
> I tagli all’editoria salveranno le sigarette elettroniche
Così l’ unica soluzione possibile sembra proprio quella di introdurre una nuova tassazione anche sulle sigarette elettroniche, un tentativo che, tuttavia, è stato disatteso già almeno tre volte. Si era pensato, infatti, di introdurre un balzello già nel Decreto Sviluppo e nella legge di Stabilità del 2012 e, quest’ anno, nel recente decreto sui debiti della Pubblica Amministrazione.
Ma niente da fare. Sulla spinosa questione grava inesorabile un problema di definizione del prodotto stesso, che, se succedaneo del tabacco – come non è – dovrebbe essere regolarmente soggetto all’ accisa, se invece dispositivo medico, dovrebbe essere venduto in farmacia.
Ma i tecnici del Ministero della Salute ancora non hanno trovato una soluzione.