La settimana scorsa a far crollare la borsa di Milano non ci ha pensato tanto il Monte dei Paschi di Siena, ancora nell’occhio del ciclone, quanto piuttosto una controllata dal gruppo ENI che è arrivata a perdere il 34% del suo valore in un solo giorno di contrattazioni: la SAIPEM.
► La crisi di MPS spiegata in quattro punti
Tutto è iniziato mercoledì scorso quando Piazza Affari ha archiviato una giornata negativa con una flessione del 3,36 per cento che l’ha etichettata come maglia nera d’Europa.
Il Monte dei Paschi di Siena, ha perso qualcosa come il 9,46% ma non è stato il titolo peggiore, basta guardare infatti alla SAIPEM che alla fine della giornata era riuscita a collezionare perdite prossime al 35 per cento. Ogni azione SAIPEM valeva appena 20 euro, una performance che non si vedeva dal lontano 2009.
► Monte dei Paschi crolla ma non trascina Piazza Affari
In generale il calo SAIPEM ha scucito dalle tasche dei soci qualcosa come 4,5 miliardi di euro che hanno messo in bilico la stabilità proverbiale del titolo ENI che della SAIPEM controlla il 43 per cento.
Tanto per dare qualche indicazione sull’azienda, basta dire che si tratta di una società con sede a San Donato Milanese impegnata nel business degli oleodotti, dei gasdotti e delle perforazioni petrolifere. In tutto impiega 40 mila dipendenti in tutto il mondo.