Con la definizione dell’accordo tra il Parlamento Europeo e la BCE nella seduta plenaria del Parlamento Europeo di qualche giorno fa, si è dato il via all’Unione bancaria europea: a partire da settembre 2014, 150 istituti bancari europei passeranno sotto il controllo della BCE.
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Voto quasi unanime al Parlamento Europeo per le due relazioni che istituiscono le direttive per la supervisione unica: 559 sì, 62 no, 18 astenuti per il regolamento che attribuisce alla Bce i compiti di supervisione unica stilato dalla cristiano-democratica belga Marianne Thyssen, e 556 sì, 54 no e 28 astenuti per la relazione dell’ambientalista tedesco Sven Giegold sul regolamento che adatta le competenze dell’Eba (Autorità Bancaria Europea).
A partire da settembre 2014 le 150 banche sistemiche presenti nei paesi dell’Unione Europea, ossia quegli istituti che hanno attivi superiori a 30 miliardi di euro o che costituiscono più del 20% del Pil ed il loro valore sia superiore ai 5 miliardi di euro, passeranno sotto il controllo diretto della BCE, mentre per tutte le altre la supervisione sarà effettuata per conto della Banca Centrale Europea dalle autorità nazionali.
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Se la BCE controlla le banche, chi controlla la BCE?
La supervisione bancaria della BCE sarà effettuata attraverso un Supervisory Board: il Parlamento parteciperà al processo di selezione e nomina del suo presidente e avrà accesso, con salvaguardia di riservatezza, ai verbali delle riunioni e sono stati già previsti incontri regolari e audizioni in Parlamento.
Grande soddisfazione è stata espressa dal presidente della BCE Mario Draghi che ha comunque tenuto a sottolineare che questo primo pacchetto di norme è solo il primo passo verso la completa realizzazione dell’Unione bancaria in Europa.