Se ne parla da tanto tempo. C’è chi la ha definita “una bevuta da 250 miliardi di dollari”. A pianificarla è Ab Inbev, il più grande produttore di birra al mondo che da tempo sta preparando l’affondo sui rivali sudafricani di SabMiller, i quali da anni tallonano il colosso belga.
La conferma delle trattative è arrivata durante le scorse settimane proprio da SabMiller che prima ha annunciato di “essere stata informata” da AB Inbev dell’intenzione di presentare una proposta di acquisto, poi, attraverso fonti riportate da Bloomberg, ha ammesso di “essere aperta a discutere” con i rivali.
Molto probabilmente però il matrimonio miliardario tra i colossi della birra non si farà: secondo quanto ha riportato Bloomberg, SabMiller sarebbe intenzionata a rifiutare l’offerta di Ab InBev, considerandola – a detta dei soliti bene informati – troppo bassa. L’offerta iniziale al produttore della Peroni e della Foster’s (solo per ctare alcuni marchi) nei giorni scorsi si fermava poco più di 40 sterline per azione, mentre i manager e alcuni azionisti dicono che un valore equo sarebbe di almeno 45 sterline. In valore assoluto, si tratterebbe di passare da circa 100 a 110 miliardi di dollari di valore: sarebbe l’operazione maggiore dell’anno.
Si tratta di trattative ancora allo stato inizale, tanto che sul tavolo non ci sono proposte definitive. Il Public Investment Corp, un fondo pensioni statale del Sudafrica, si è comunque espresso negativamente rispetto al takeover che danneggerebbe i consumatori e potenzialmente sottrarrebbe il titolo di SabMiller dalla Borsa di Johannesburg. SabMiller ha intanto annunciato che i ricavi netti ai produttori (npr) sono saliti del 6% su anno nel secondo trimestre a cambi costanti, trainati da Africa e America Latina. Nella prima metà dell’anno sono aumentati del 4%. Ma ai cambi attuali, sono scesi del 9% in entrambi i periodi a causa del deprezzamento delle monete di riferimento contro il dollaro.