AB InBev archivia il primo trimestre 2015 forte di risultati superiori alle aspettative. Il primo produttore di birra bionda al mondo, che ha tra gli altri i marchi Stella Artois, Beck’s e Budweiser, ha corso anche in virtù della spinta dei mercati emergenti.
I guadagni sono cresciuti del 6,2% a 10,5 miliardi di dollari, con spunti positivi da Cina e America Latina. Gli analisti avevano scommesso su una crescita del 3,6% delle entrate. L’Ebitda (margine operativo lordo) è cresciuto dell’11% a 3,97 miliardi.
Il produttore belga sta cercando di espandersi proprio nei mercati emergenti per far fronte alla galoppata delle birre artigianali, in quelli più maturi. Negli Usa, ad esempio, la Bud sta avendo qualche problema a tenere botta e il volume delle vendite nel mercato statunitense è sceso del 5,6%. Di contro, in Cina riesce a crescere costantemente e la sua quota di mercato ha ormai raggiunto il 16,7% del totale.
Importante anche la dinamica del Brasile, che l’anno scorso è stato un mercato movimentato dalla presenza della Coppa del Mondo. Pur senza il grande evento, i volumi sono risultati in leggera crescita (+0,4%) e i ricavi sono saliti del 10% grazie ai prezzi più alti. Il direttore finanziario, Felipe Dutra, ha spiegato come il risultato sia stato spinto dall’introduzione della Corona nel mercato del Paese sudamericano e grazie a bevande poco alcoliche. A livello globale, i volumi venduti sono scesi dell’1,2%. A far bene alle righe inferiori del bilancio di AB InBev, però, oltre alla capacità di vendere i prodotti a più alto valore aggiunto, è stato anche il rally azionario, che si è tradotto in un beneficio contabile da 757 milioni di dollari.