Dopo otto anni di onorato servizio, Brady Dougan cede la poltrona di amministratore delegato a Tidjane Thiam, ex ministro ivoriano che da sei anni è il numero uno della compagnia assicurativa Prudential.
Ad annunciare il passaggio di testimone è Urs Rohner, presidente di Credit Suisse:
Con Tidjane Thiam, prende le redini della nostra banca un leader forte e illustre con un’impressionante carriera nell’industria dei servizi finanziari globali”. Dopo l’annuncio il titolo è decollato in Borsa guadagnando oltre il 7%. Dougan lascia Crédit Suisse dopo 25 anni, ma erano almeno 12 mesi che subiva pressioni per dimettersi, principalmente in seguito al patteggiamento da 2,5 miliardi di dollari con il quale la banca aveva chiuso i procedimenti aperti negli Stati Uniti per aver aiutato alcuni ricchi clienti americani a evadere il fisco: secondo l’accusa avrebbe aiutato 22mila evasori. Una situazione che aveva causato imbarazzo anche a diversi sportivi sponsorizzati dalla banca svizzera, a cominciare da Roger Federer che – nonostante i fondi incassati dalla sua Fondazione per i bambini poveri in Africa – ne aveva preso le distanze.
Sono molte le cose da aggiungere su Dougan, il quale appare tra gli unici tre amministratori delegati di banche capaci di aver conservato il posto dopo la crisi finanziaria insieme a Lloyd Blankfein di Goldman Sachs e Jamie Dimon di Morgan Stanley. Dougan era stato inoltre criticato per aver continuato a mirare fortemente sull’investment banking in una fase che aveva visto la connazionale Ubs uscire da tale settore.
Completamente diversa la strategia di Thiam che ha portato Prudential ad aumentare i profitti investendo maggiormente sul mercato asiatico. E’ quindi prevedibile che Credit Suisse, sotto la guida del manager africano, si concentri maggiormente su tale area.
Cinquantadue anni, Thiam è nato in Costa d’Avorio ma è cresciuto in Francia, dove ha studiato nelle scuole d’èlite, dall’Ecole Polytechnique all’Ecole superieure des mines.