L’Agcom -Autorità garante delle comunicazioni- ha deliberato ieri dando il via libera alla banda larghissima in Italia. La delibera, molto probabilmente, non renderà felice Telecom, che ha visto abbassare i prezzi proposti per l’utilizzo delle sue infrastrutture da parte delle compagnie telefoniche concorrenti.
La delibera dell’Agcom, infatti, prevede che tutti gli operatori sappiano quanto dovranno pagare a Telecom per usufruire della sua rete, in modo da poter, anche loro, preparare le offerte da offrire agli utenti e, in secondo luogo, la possibilità per Telecom di estendere la sua offerta per la fibra ottica ad altre 30 città italiane, oltre alle quattro già servite (Roma, Milano, Napoli e Torino).
Perché, allora, Telecom dovrebbe non essere soddisfatta?
Il primo motivo è che il Garante ha nettamente abbassato il prezzo deciso da Telecom per l’accesso di virtual unbundling (Vula) agli armadi di strada con la fibra (tecnologia Fttc): una riduzione del 31% che porta il prezzo mensile per i concorrenti a 21,51 euro al mese.
Il secondo motivo è che l’Agcom ha abbassato anche i prezzi Telecom per l’accesso alla sua rete Ftth e , molto probabilmente, il Garante deciderà per nuove riduzioni del prezzo entro giugno 2013, per poi proseguire con una roadmap di riduzioni per i prossimi tre anni.
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In sostanza, quello che intende fare l’Agcom, con maggior decisione rispetto al passato, è di garantire una ampia concorrenza sui prezzi a favore di tutti i gestori, non solo per Telecom, favorita perché detentrice delle infrastrutture necessarie.