Non solo gli utenti, principalmente turisti, dimostrano di apprezzare le case in affitto sul circuito di Airbnb, assicurando alla società una crescita costante.
Adesso viene fuori che anche i dipendenti l’apprezzano, tanto da proiettarla in cima alla classifica delle società Usa nelle quali è meglio lavorare.
Non male per una debuttante di questa rilevazione, effettuata dallo società Glassdoor ogni anno e della quale dà conto Bloomberg, basata sui voti dati dagli stessi impiegati. Airbnb, la società che mette in rete proprietari di casa che cedono l’alloggio per brevi periodi ad altri membri del circuito, con un meccanismo molto ‘social’, si toglie dunque lo sfizio di entrare per la prima volta in classifica togliendo direttamente lo scettro ad Alphabet.
Fondata nel 2008 ed estesa ormai a oltre 34mila città, non è stata immune alle campagne da parte degli albergatori e degli operatori del turismo, che si vedono minacciati gran parte del business (soprattutto a fasce di prezzo più basse) da questo nuovo che avanza. Il tutto, alcune volte, con margini di incertezza sulla tassazione alla quale si sottopongono i redditi realizzati.
Ma sul sito di Glassdoor i commenti dei dipendenti sono di tutt’altra natura: “Persone incredibili, un clima di lavoro pieno di stimoli, una cultura insuperabile che non è finta e solo postata su una pagina di internet, ma reale”, solo per citarne uno. Sugli altri gradini del podio (sono tutte società da almeno mille dipendenti) ci sono Bain & Co., Guidewire, Hubspot, e Facebook. Tra le altre debuttanti (13 in tutto) si trovano Expedia, Delta Air Lines, e Red Bull. Secondo la società specializzata nella gestione delle risorse umane, il segreto delle compagnie apprezzate è avere (e dare ai lavoratori) una chiara direzione, la sensazione di esser apprezzati, opportunità di avanzamento di carriera e – ultimo ma non meno importante – importanti benefit.