Stanno per partire i controlli sull’ISEE, sul nuovo indicatore della situazione economica equivalente. Agenzia delle Entrate e Guardia di Finanza avranno accesso alla banca dati delle prestazioni agevolate, nel rispetto delle specifiche tecniche approvate dal Garante per la privacy.
L’INPS ha una banca dati delle prestazioni sociali agevolate e insieme con il Garante della privacy ha stabilito delle misure tecniche per fare in modo che l’Agenzia delle Entrate e le Fiamme Gialle possano fare le loro consultazioni al fine di controllare, monitorare e programmare l’attività sull’ISEE.
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La banca dati è stata prevista dal decreto del ministero del Lavoro dell’8 marzo 2013 e contiene tutti i dati relativi a enti erogatori e beneficiari delle prestazioni ISEE, completi di tipologia di prestazioni, caratteristiche e valore economico. In pratica, nella banca dati si parla di tutte le prestazioni messe a disposizione da Comuni ed altri enti erogatori.
Questi ultimi possono accedere ad alcune informazioni e in particolare a quelle relative alle prestazioni che erogano direttamente. In generale, le informazioni contenute nella banca dati vengono utilizzate per il rafforzamento dei controlli ISEE, anche incrociati. Quando le autorità trovano un maggior reddito di quello dichiarato o una discordanza nella dichiarazione sostitutiva unica che il contribuente compila quando richiede l’ISEE, sono comminate delle sanzioni.
Il sistema al quale l’Erario ha accesso è sia uno strumento informativo per le Autorità, sia uno strumento operativo per gli enti erogatori dei servizi, visto che è usato per il funzionamento dell’ISEE. Quando c’è una richiesta di prestazione, l’ente erogatore la inserisce nel sistema, che comunica l’ISEE del richiedente che ha validità di un anno e quindi va richiesto periodicamente ma non per ogni prestazione.