E’ stato dato il via al decreto Ristori in Italia, con aiuti economici per 53 categorie lavorative ritrovatesi ad essere fortemente penalizzate dal Covid-19 e dalle chiusure dettate dal Governo per provare ad arginare la diffusione di questo virus.
Parliamo del primo provvedimento economico realmente importante giunto in soccorso per i lavoratori più colpiti dalle nuove restrizioni. Si parla di aiuti dal valore di 5,4 miliardi di euro che rinnovano quelli già avvenuti durante l’emergenza di marzo, con l’incremento di alcune novità.
Chi potrà usufruire del decreto Ristori?
Un provvedimento diffuso questa notte sulla Gazzetta Ufficiale e stabilisce, tramite i codici Ateco, le 53 categorie che otterranno i nuovi contributi a fondo perduto previsti dal decreto ristori. Parliamo di finanziamenti senza necessità di restituzione per chi ha la partita IVA e saranno erogati automaticamente senza bisogno di farne richiesta per chi li aveva già ricevuti con il decreto bilancio, e successivamente a chi ne ha diritto e ne farà richiesta online.
A detta di Gualtieri, ministro dell’Economia, entro metà novembre dovrebbero arrivare i primi bonifici alle imprese coinvolte in questo decreto Ristori. C’è un aspetto da tenere ben presente, ossia che nel decreto Rilancio i contributi per le partite IVA erano stati calcolati sulla base della perdita di fatturato tra i mesi di aprile 2019 e aprile 2020. Chi quindi si ritroverà a presentare tale richiesta per la prima volta, il contributo sarà calcolato nel medesimo modo. C’è ovviamente però una condizione da rispettare, ossia che il fatturato dell’aprile del 2020 sia meno del 66% di quello di aprile del 2019, salvo per chi ha attivato la partita IVA soltanto dopo il gennaio 2019.
Differenze di contributi a seconda della fascia di appartenenza
Questa volta rientreranno nel decreto Ristori anche le aziende con fatturato annuo superiore ai 5 milioni di euro e riceveranno il 10% del fatturato medio mensile. Ci sono quattro fasce di categorie professionali che riceveranno una percentuale diversa del contributo ricevuto con il decreto rilancio a seconda di quanto sono state giudicate colpite dalle ultime misure restrittive.
Le categorie meno colpite riceveranno la stessa somma, chi si ritrova nella seconda fascia riceverà il 150%, la terza il 200% e la quarta il 400%. La prima fascia è composta da gelaterie, pasticcerie,tassisti e NCC. Nella seconda ritroviamo ristoranti, alberghi, villaggi turistici, affittacamere, ostelli e rifugi. Alla terza appartengono cinema, teatri, palestre, sale scommesse, piscine e centri termali. Alla quarta le discoteche.