La Commissione europea non ha ancora risposto in maniera ufficiale alla polemica alimentata da Lufthansa sul possibile accordo tra Alitalia e Etihad ma lascia trapelare che la richiesta della compagnia tedesca di fermare tali accordi per probabili aiuti di stato illegali non rientra nelle competenze dell’Antitrust Ue.
In merito alle richieste avanzate dal vettore aereo tedesco la Lufthansa, un alto funzionario della Commissione che sceglie di rimanere anonimo, ha precisato che “la base legale per il controllo della validità degli aiuti di stato esercitato dalla Commissione si riferisce esclusivamente agli aiuti dati da uno stato membro Ue”. Quindi, l’antitrust europeo non ha alcun potere per bloccare probabili sussidi illegali assicurati da paesi extra Ue, come richiede Lufthansa, che insinua che la compagnia di Abu Dhabi possa godere di aiuti anticoncorrenziali, e per esteso teme che Alitalia possa disporre di un tale supporto in caso di alleanza con Etihad.
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L’accordo, se dovesse andare in porto, sarebbe invece verosimilmente soggetto ad un’analisi da parte del dipartimento della Commissione che si occupa di fusioni aziendali. La compagnia italiana è già sotto analisi a Bruxelles per il probabile aiuto di stato individuato nella partecipazione di Poste Italiane all’aumento di capitale della compagnia di bandiera. “La Commissione continua a esaminare l’aumento di capitale di Alitalia e sta seguendo gli sviluppi della vicenda con attenzione,” ha spiegato il portavoce Ue alla concorrenza, Antoine Colombani.