Fino al 25 luglio ci sarà il referendum dei lavoratori Alitalia sull’integrativo aziendale al contratto nazionale di lavoro per il trasporto aereo. Il referendum è stato voluto dalle sigle sindacali Filt-Cgil, Fit-Cisl e Ugl Trasporti. La Uil Trasporti, nei giorni scorsi , non era d’accordo sul firmare né il contratto nazionale né l’integrativo. Nell’integrativo, riportano fonti sindacali, è prevista anche la riduzione del costo del lavoro da 31 milioni concordata con l’azienda.
La Uiltrasporti incita i lavoratori a non votare e propone un proprio referendum il 28 luglio. Il fine della consultazione delle organizzazioni di categoria aderenti a Cgil, Cisl e Ugl è approvare l’accordo prima che inizi l’assemblea degli azionisti dell’Alitalia convocata per le 9 di venerdì 25 luglio. «A questo punto – secondo i sindacati firmatari del contratto nazionale e dell’integrativo aziendale- è indispensabile fare chiarezza e l’unico modo per farlo, prima dell’assemblea dei soci del 25 luglio, è fare esprimere attraverso un referendum tutti i lavoratori del gruppo Alitalia».
> Alitalia, i sindacati bloccano l’accordo di fusione con Ethiad
L’amministratore delegato, Gabriele Del Torchio, sottolineano le tre sigle, «ha confermato la drammaticità della situazione dell’azienda che il 25 deve affrontare l’ultima prova decisiva per evitare il fallimento e per poter avviare a buon fine l’accordo con Etihad e nessuna delle due condizioni si potrà realizzare in mancanza dell’accordo sindacale». Stando ai sindacati Filt, Fit e Ugl «gli accordi sottoposti a referendum, sofferti e impegnativi per il lavoro, sono uno degli elementi indispensabili per scongiurare il fallimento di Alitalia e conseguentemente il fallimento dell’operazione di ingresso di Etihad».