Le banche, con la moral suasion del governo, aprono a Etihad. Tra Alitalia e Etihad alcuni importanti passi avanti nella trattativa sono stati fatti. E tra questi c’è un atteggiamento più elastico delle banche che hanno accettato di accollarsi circa la metà del debito.
Dopo il tavolo voluto dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Graziano Delrio, la strada sembra segnata: non lasciare cadere l’offerta della compagnia araba e chiudere la trattativa. Governo, vertici e banche creditrici hanno analizzato i diversi aspetti del negoziato e delle richieste di Etihad, alla luce «delle positive indicazioni espresse da parte degli azionisti e delle banche». L’intesa con gli istituti sulla rinegoziazione del debito sembra in dirittura d’arrivo. Perciò al 90% le richieste di Etihad saranno soddisfatte, mentre si lavora per mettere a punto un meccanismo di garanzia per i sacrifici chiesti alle banche. Poi saranno convocati i sindacati, per trovare una soluzione all’altro passaggio delicato del «salvataggio»: quello degli esuberi.
> Etihad, attende risposte concrete da Alitalia
Per assecondare le richieste di Etihad (che chiede garanzie sulle pendenze passate della compagnia), Alitalia ha avanzato la proposta di costituire una newco, dove immettere business e attività e dove far entrare il partner arabo con una quota del 49%: un investimento fino a 560 milioni. «Siamo un Paese industriale e a vocazione turistica, il trasporto aereo è fondamentale: non bisogna disperderlo né regalarlo a zero euro a chi ha scommesso sul fallimento», ha dichiarato il ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi.
Altre novità si aspettano dal prossimo Consiglio dei ministri, che col Piano nazionale degli aeroporti mira ad approvare una norma sulla liberalizzazione di Linate.