Per agevolare l’entrata di Etihad nel capitale di Alitalia è stato snellito lo statuto. È in programma un’assemblea straordinaria degli azionisti per ritoccare alcuni articoli dello Statuto che potrebbero produrre delle difficoltà quando Etihad entrerà nell’azionariato. Nello specifico l’attenzione è soprattutto sull’articolo 11, che decreta l’obbligo di opa (offerta pubblica d’acquisto) se un socio superi il 50% delle azioni. Il problema è che per calcolare la ‘soglia di riferimento’, è precisato al comma 9, si tiene conto anche delle azioni acquistate o detenute da «soci che agiscono di concerto tra loro», quindi anche gli aderenti ad un patto parasociale. E tenuto conto della possibilità che il ceo di Etihad James Hogan stringa un accordo con le banche azioniste di Alitalia (Intesa e Unicredit) e Poste, supererebbe di molto la soglia del 50%. L’altro articolo su cui ci si sta concentrando è quello (8.7) che prevede una serie di effetti quando c’è il cambio di controllo di un socio facendo scattare delle prelazioni.
Si sta pensando anche a snellire il collegio sindacale. Intanto prosegue il lavoro congiunto tra i due vettori, che entro metà marzo dovrebbero arrivare a chiudere la due diligence. Il Piano congiunto quinquennale, la cui stesura – ha detto l’ad Gabriele Del Torchio – dovrebbe avere inizio tra qualche settimana, potrebbe essere varato, stando ad indiscrezioni, entro la fine di aprile, per quando è previsto anche l’ingresso di Etihad (con un’iniezione di 300-350 milioni) con un aumento di capitale.
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Dopo il via liberà delle autorità italiane ed europee, il nuovo assetto proprietario dovrebbe essere ufficiale non prima dell’estate.