La povertà in Italia non riguarda soltanto le sacche di emarginati spesso dipinti a tinte fosche dai giornali. In alcuni casi i poveri sono gli italiani e gli stranieri sono quelli che tendono loro la mano. Un caso molto interessante arriva dalla Sicilia.
La Sicilia è una terra di confine e non solo. In Sicilia arrivano gli immigrati che provano a raggiungere l’Italia e poi l’Europa via mare. In Sicilia c’è la consueta emergenza migranti che poi arriva sui tavoli della politica. Il caso della moschea di Catania dimostra che qualche volta, i migranti possono essere d’aiuto agli italiani.
>Crisi abbatte rimesse lavoratori stranieri
Lo stereotipo dello straniero che arriva in Italia per rubare il posto di lavoro agli italiani. Così come le banali risposte che spiegano come gli immigrati facciano i lavori che gli italiani disdegnano sono ormai un must delle discussioni da bar sui temi della carenza di posti di lavoro e del sistema di aiuti che il governo mette a disposizione prima dei migranti e poi dei residenti.
Tutte queste immagini citate si frantumano davanti all’emblematica esperienza della moschea di Catania, la più grande del Mezzogiorno. In questo periodo i musulmani osservano il ramadan ma una volta rotto il digiuno e terminata la preghiera, allestiscono dei tavoli per la cena comunitaria alla quale partecipano anche degli italiani, molte famiglie indigenti che in questo spazio hanno trovato accoglienza e un aiuto pratico.
L’imam della moschea raggiunto dai giornalisti di Internazionale, spiega:
Al di fuori delle cene per il mese sacro non possiamo offrire da mangiare, non avendo una cucina adeguata. Abbiamo così deciso di muoverci in altro modo. Abbiamo stretto un accordo con il Banco alimentare che ci consegna parte dei viveri raccolti durante la colletta alimentare nei supermercati: noi prepariamo i pacchi e, due volte al mese, li distribuiamo a chi ne fa richiesta.