Migliora ancora il dato sulla disoccupazione negli Stati Uniti, secondo i valori diffusi da poco.
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I nuovi posti di lavoro nei settori non agricoli in Usa a gennaio sono saliti di sole 113 mila unità, contro le 180 mila attese. Il tasso di disoccupazione è sceso al 6,6% (dal 6,7% di dicembre), scrive Filippo A Diodovich di Ig. Sul 2013 la crescita media mensile dei posti di lavoro è stata di 194 mila unità. E’ stato rivisto ancora al rialzo il dato di novembre a +274 mila unità da 241 mila e anche il dato di dicembre a +75 mila unità da 74 mila. Il tasso di partecipazione alla forza lavoro è salito di 0,2 punti percentuali, arrivando al 63%.
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I nuovi posti di lavoro hanno deluso le nostre attese ma crediamo che non siano risultati così negativi da poter fermare il processo di tapering. Riteniamo positivo il fatto che le revisioni al rialzo dei mesi precedenti (il dato sul mese di novembre è passato da una prima lettura di +201 mila a una seconda di 241 mila e una finale di +274) abbiano portato la media dei posti di lavoro creati mensilmente vicino a quel +200k desiderato proprio dalla Federal Reserve. Lo stesso tasso di disoccupazione si trova in un pattern ribassista che ormai prosegue da tempo e si avvicina sempre più al 6,5%, obiettivo dell’istituto centrale del paese a stelle e strisce. Anche osservando il cambio euro/dollaro, possiamo verificare immediatamente che dopo uno spike rialzista a 1,3644 (+65 pips) il cross è sceso fino sui valori pre-dato. Stesso discorso possiamo farlo per il CFD sul Dow Jones sceso a 15520 punti per poi tornare a 15650.