Ci sono nuove tendenze di mercato da valutare a proposito dei prezzi del petrolio greggio, alla luce di alcune interessanti oscillazioni. I prezzi del petrolio greggio erano sulla buona strada per registrare la seconda perdita settimanale consecutiva, mentre i mercati vacillavano a causa dell’offensiva tariffaria di Trump, sebbene si fossero in qualche modo stabilizzati dopo che il presidente degli Stati Uniti aveva annunciato una sospensione di 90 giorni delle imposte.

Un approfondimento sui prezzi del petrolio greggio ad aprile
Al momento della stesura di questo articolo, il greggio Brent veniva scambiato a 63,01 dollari al barile, mentre il West Texas Intermediate a 59,74 dollari al barile. La variazione settimanale dei prezzi non è molto radicale rispetto al calo della scorsa settimana, grazie alla pausa con cui Trump ha colto di sorpresa i mercati giovedì. La perdita settimanale del greggio Brent, secondo Reuters, sarà del 4%, mentre quella del WTI è stimata al 3,8%. La scorsa settimana, entrambi i benchmark hanno perso fino all’11%.
“Sebbene la pausa offra un certo sollievo ai mercati, c’è ancora molta incertezza sul fronte commerciale”, hanno scritto oggi in una nota gli analisti delle materie prime di ING Warren Patterson ed Ewa Manthey. “È probabile che questa incertezza continui a frenare la crescita globale, il che rappresenta chiaramente una preoccupazione per la domanda di petrolio. Tuttavia, le condizioni non sembrano così negative come solo pochi giorni fa”.
Il principale fattore che esercita pressione sui prezzi del petrolio continua a essere il timore di una recessione globale, poiché l’effetto della sospensione dei dazi non è ancora stato pienamente elaborato dagli operatori di mercato. Gli analisti di ANZ stimano che se la crescita economica globale dovesse rallentare al di sotto del 3%, il consumo di petrolio diminuirà dell’1%.
Per ora, la situazione rimane incerta, con Stati Uniti e Cina che hanno segnalato la loro disponibilità a negoziare un accordo, pur mantenendo la pressione reciproca. L’ultima mossa di ritorsione della Cina, dopo l’imposizione di ulteriori dazi da parte di Trump sulle importazioni cinesi, è stata quella di limitare le importazioni di film di Hollywood. Secondo gli analisti, la mossa sembra essere in gran parte simbolica, poiché le produzioni hollywoodiane hanno generato rendimenti decrescenti in Cina negli ultimi anni, ha riportato Reuters.
Insomma, ci sono determinate tendenze di mercato che dobbiamo necessariamente prendere in esame oggi, per tutti coloro che sono soliti monitorare con attenzione l’andamento dei prezzi del petrolio greggio. Staremo a vedere come evolveranno le cose durante la stagione estiva.